Voto Totale
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Traspirazione sul dorso
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Comfort
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Funzionalità
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Stabilità
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Peso
IN SINTESI
Zaino dalla filosofia minimalista, estremamente leggero ma allo stesso tempo molto stabile sulla schiena. Tessuto idrorepellente e design che agevola il movimento in arrampicata. Porta-piccozze da migliorare.
Pro
- Leggerezza
- Schienale stabile e spallacci ergonomici
- Chiusura facile e veloce
- Linea essenziale
Contro
- Porta piccozze poco stabili
- Cinghia ventrale ingombrante quando si scala
Premessa
Vaude riprende il nome della parete verticale più alta del mondo per offrire uno zaino da alpinismo da grandi prestazioni, senza dimenticare l’anima green che contraddistingue la casa produttrice.
Uno zaino ultraleggero, ispirato agli zaini da trail running, basato su materiali sostenibili e costruito rispettando i diritti dei lavoratori. Tanta roba in soli 610 g!

Caratteristiche tecniche del Vaude Rupal Light 28
- Tessuto principale: 100% Polyamide; 210 D (dernier) HT (high tenacity yarn) Maxi Ripstop Polyurethane coated
- Tessuto laterale- Face: 100% Polyamide; 70 D Ripstop Silicone Polyurethane coated
- Peso: 610 g (riducibili a 550 g)
- Volume: 28 litri
- Dimensioni: lunghezza 54 cm, larghezza 26 cm, altezza 22cm
- Paese produttore: Vietnam
- Link al produttore
Il Rupal Light 28 fa parte della famiglia degli zaini da Touring di Vaude. Questa famiglia è un po’ trasversale e raccoglie zaini da trail running, da alpinismo e da fast hiking; tutti caratterizzati da un design molto essenziale, leggerezza e alte prestazioni.

Produzione sostenibile
Sul sito Vaude si può trovare il nome dell’azienda in Vietnam dove è fatto questo zaino a dimostrazione della trasparenza del marchio. Inoltre, questo zaino è prodotto in conformità al Grüner Knopf (Green Button), una certificazione di sostenibilità etica e ambientale tedesca.
Infine, le emissioni di anidride carbonica generate dalla produzione dello zaino vengono compensate tramite progetti Myclimate.

Modalità di test
Ho provato questo zaino insieme al mio compagno Andrea nel mese di giugno e luglio sia in vie di roccia che in hiking di un giorno sulle dolomiti. In genere abbiamo trovato giornate belle, non lo abbiamo testato sotto la pioggia. Per l’uso scialpinistico ci ripromettiamo di provarlo nella prossima stagione.

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La prova sul campo del Vaude Rupal Light 28
Materiale dello zaino
La scelta del tessuto di questo zaino è stata dettata dalla volontà di ottenere uno zaino ultraleggero.
Per questo motivo non è stata scelta la cordura, ma un tessuto più leggero di nylon.
I tessuti di Nylon sono caratterizzati dal diametro del filo di partenza, un filo 210 D (dernier) è un filo più grosso, quindi pesante, di un filo 70 D. Più un filo è grosso più è resistente.
Il Nylon può essere anche tessuto con trama ripstop: ovvero a tratti regolari è usato un filo più grosso di rinforzo che aumenta la resistenza allo strappo (rip). Questa tramatura è facilmente visibile sullo zaino come quadrettatura.

Di per sé un tessuto nylon non è impermeabile, in genere si applica un trattamento DWR (Durable Water Repellent). In questo caso è stato usato un trattamento a base poliuretano, così da non usare prodotti a base fluoro (PFC).
Questo trattamento non è eterno e la stessa Vaude ricorda di trattare periodicamente con idro-repellenti i tessuti dello zaino.

Ora che abbiamo chiare le caratteristiche dei materiali dello zaino, capiamo bene come sono stati selezionati: sul fondo, sulla parte anteriore, superiore e posteriore dello zaino è usato il Nylon 210 D, più pesante ma più resistente.
Sulla parte laterale è usato invece il Nylon 70 D, più leggero. Le cuciture tra le varie parti sono rinforzate ma non nastrate.

La scelta di materiali è molto simile a quella fatta da Blue Ice con lo zaino Firecrest 28. Ciononostante questo materiale pare un po’ delicato come resistenza a abrasione su roccia: ho infatti temuto molto quando ho arrampicato in diedri e camini.
Sulla parte laterale, dove ci sono i cinghietti di compressione e di aggancio degli sci, il nylon 70 D appare troppo leggero per resistere a lungo al contatto delle lamine.
D’altra parte, per avere maggiore resistenza all’usura a parità di peso, bisognerebbe usare tessuti più costosi rinforzati in Dynema come per il Ferrino Istinct 25 o il Samaya Ultra 35.
Forma dello zaino
Il Rupal Light 28 è essenziale: una sacca unica dritta, chiusa in alto con cordino di compressione, con una piccola patta, provvista di una sola tasca posteriore per riporre piccoli accessori.
Sulla parte anteriore dello zaino troviamo una daisy-chain che serve per agganciare la patta e per agganciare eventuale materiale esterno. Sono poi disponibili due porta-piccozze di tipo moderno.
Per ogni lato dello zaino sono disposte due cinghie di compressione, che servono anche come porta-sci.


La patta superiore dello zaino è rinforzata al suo interno (non so bene per quale ragione) e va a proteggere la chiusura con laccio di compressione dello zaino.
Di fatto non è realizzata una chiusura impermeabile quindi se si prevede di camminare sotto l’acqua, meglio proteggere il contenuto dello zaino all’interno di una sacca impermeabile.

Vaude indica che la patta può essere usata per fissare una corda in cima allo zaino: ciò è praticamente impossibile poiché la patta è quasi completamente cucita attorno all’apertura dello zaino.
Ciononostante, una corda può essere fissata molto bene in cima allo zaino: da pieno, infatti, lo zaino ha una forma piatta su cui appoggiare la corda, che poi viene fissata molto bene dai due cinghietti laterali.

La tasca porta accessori è molto stretta. Manca il cordino interno di bloccaggio delle chiavi ma viste le ridotte dimensioni difficilmente si rischia di smarrire il contenuto.

Lo zaino è molto capiente e la forma liscia a sacca permette di riempirlo molto bene, riuscendo a sfruttare tutto il litraggio a disposizione. Tuttavia, una volta riempito, lo zaino tende a spanciare sul fondo.
All’interno dello zaino è predisposto un alloggiamento ampio per la sacca di idratazione con uscita del tubicino al centro degli spallacci. È possibile poi fissare il tubicino sia a destra che sinistra.
Gli spallacci e la cinghia
Gli spallacci di questo zaino sono eccezionali. Sono stati progettati per avere forma ergonomica e sono ispirati al trail running. Sia quando si cammina, sia quando si arrampica, non danno mai fastidio né limitano i movimenti.
Anche a zaino carico la pressione esercitata sulle spalle non è mai eccessiva né fastidiosa. Unico dettaglio da perfezionare è la cinghia di tensione al petto degli spallacci: è giusta giusta per me che ho petto di 90 cm. Se userò questo zaino in inverno sarà impossibile chiudere questa cinghia vestendo una giacca invernale.

La cinghia in vita è realizzata come fascione imbottito che termina con una cinghia da chiudere in vita. Il fascione imbottito sostiene bene il peso dello zaino da pieno, ma a mio parere è un dettaglio sbagliato su questo prodotto. È solo peso in più che non ci sta in uno zaino così essenziale e inoltre, quando si scala, interferisce spesso con i porta-materiali dell’imbrago.

Lo schienale del Vaude Rupal Light 28
Lo schienale è realizzato in materiale idrorepellente. Al suo centro è stato creato un canale di ventilazione che limita la sudorazione. La forma dello schienale è mantenuta tramite due stecche di alluminio rimovibili.
Se si rimuovono queste stecche il peso dello zaino è di 550 g e a questo punto è addirittura comprimibile (cosa utile se magari lo si porta via come zaino secondario in spedizione, lo si può infatti schiacciare per bene dentro il saccone).

La combinazione spallacci, cinghia ventrale e schienale riesce a creare uno degli zaini da alpinismo più stabili che abbia mai provato. Si sente lo zaino sempre ben stabile sulla schiena, sia quando si cammina che quando si scala.


Porta piccozze e porta sci
I due porta-piccozze sono di tipo moderno: con elastico superiore per blocco del manico, piastrina elastica che ferma la testa, taschina centrale che tiene in posizione la becca. L’elastico di blocco del manico presenta un comodo gancetto che chiudere l’elastico stesso.
Ciononostante il sistema porta-piccozze è migliorabile: il manico delle picche è tenuto troppo verso l’esterno e queste risultano un po’ ballerine.

Come si diceva, i due cinghietti laterali di compressione possono essere usati anche come portasci. Ho potuto provare questo accessorio solo “a secco” e non in ambiente. Il sistema risulta stabile e chiude bene sci anche larghi.

Vestibilità del Vaude Rupal Light 28
Il Vaude Rupal Light ha un’unica taglia e un design un po’ stretto, che ritengo non ottimale per persone di grande statura o molte robuste su petto e spalle.

Consigliato per
Il Vaude Rupal Light 28 è uno zaino idrorepellente ma non impermeabile, molto leggero, stabile ed ergonomico. Per queste ragioni mi sento di consigliarlo per l’alpinismo estivo di uno o due giorni, per trekking veloci e vie ferrate.
Oltre alla già citata leggerezza, vanta un ottimo rapporto qualità / prezzo ma il materiale non è indistruttibile e necessita di un po’ di attenzione. Migliorabili i due porta-piccozze, in quanto poco stabili.
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