Voto Totale
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Traspirazione sul dorso
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Comfort
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Funzionalità
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Stabilità
In sintesi
Uno zaino capiente e costruito con materiali di qualità. Peccato per la mancanza di accessori (tasche e cinghie esterne) che lo rendono poco versatile per il trekking e più adatto ad un utilizzo come zaino turistico.
Pro
- Qualità dei materiali
- Comfort
- Traspirabilità del dorso
- Apertura frontale a valigia
- Peso contenuto
Contro
- Scarsa dotazione di agganci esterni per picozza, tenda e altro.
- Assenza di copri-zaino impermeabile
Ho lo zaino Vaude Astrum Evo 60+10 da un paio di mesi, durante i quali l’ho provato in diverse occasioni per escursioni con tenda, sacco a pelo e viveri vari.
Il peso massimo che sono arrivato a portare con l’Astrum è stato di 15 kg, dovuto sopratutto alla necessità di portarsi dietro acqua in una zona poco fornita.
Devo ammettere che non è facile esprimere un giudizio su questo zaino. Il Vaude Astum Evo ha infatti grandi pregi ma anche alcuni evidenti difetti.
Ma mentre i pregi sono piuttosto oggettivi, alcuni difetti possono dipendere dall’utilizzo che se ne fa.

Partiamo dai pregi.
Innanzitutto è uno zaino di ottima qualità, con materiali eccellenti (ed eco-compatibili, con certificazione Vaude Green Shape) e grande cura costruttiva. Anche il design, minimalista ed essenziale, è piacevole.
Peso contenuto: poco sotto i 2 kg.

Indossato è comodo, anche con carichi pesanti. Gli spallacci e il dorso hanno un’imbottitura a nido d’ape che aiuta la schiena e le spalle a disperdere il sudore e sono regolabili facilmente per trovare la taglia giusta, anche nell’altezza del dorso.

L’apertura frontale consente un facile accesso allo zaino e lo trasforma quasi in una valigia, così come le maniglie imbottite sul fronte consentono di sollevarlo oltre che in verticale anche in orizzontale.

Intelligente, infine, la patta dello zaino che è allungabile (per ricavare gli ulteriori 10 litri di capienza) ma anche rimuovibile. Grazie alla cinghia in dotazione, può diventare una piccola borsa da portarsi dietro quando non si vogliono lasciare soldi e documenti nello zaino. Particolare utile sopratutto in ambienti urbani, ostelli o rifugi.

Veniamo ora ai difetti.
La pecca peggiore, secondo me, è il numero limitato di cinghie e di agganci esterni. Le cinghie di compressione laterali non sono adatte allo scopo in quanto quella inferiore è “affogata” nella tasca in rete.
Le due cinghie collocate nella parte frontale in basso sono molto corte e riescono a malapena ad ospitare una tenda compatta o un materassino. Mancano anche i porta-picozza.
Insomma, la filosofia dello zaino è di ospitare tutto dentro, lasciando poca flessibilità per agganciare esternamente altri materiali.

L’altro difetto è la mancanza di un copri-zaino incorporato. Vedendo la qualità dei tessuti e delle finiture, ho pensato che lo zaino potesse essere impermeabile, ma purtroppo ho verificato – in occasione di un temporale di qualche settimana fa – che non è così. In caso di pioggia forte l’interno si bagna.

Infine, ho trovato gli agganci degli spallacci con la leva metallica apribile un po’ ballerini: in un paio di occasioni si sono aperti, pur senza conseguenze particolari.

Concludendo, ho trovato il Vaude Astrum più adatto ad un utilizzo come zaino da lunghi cammini o da viaggio (grazie all’apertura a valigia e alle comode maniglie) piuttosto che come zaino specifico per il trekking.
Per questo utilizzo la scarsa dotazione di cinghie e agganci esterni è penalizzante e rende lo zaino poco versatile.
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