Voto Totale
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traspirazione
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comfort
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funzionalità
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stabilità
Progettato per il fast hiking
Uno zaino dedicato a chi si muove veloce ma non vuole rinunciare a praticità e funzionalità. Leggero, con tanti scomparti e tasche ed uno schienale progettato per le grandi sudate. Tecnologicamente evoluto. Tessuto un po’ delicato.
Pro
- leggerezza e compattezza
- comodità e indossabilità
- super accessoriato
- trattamento impermeabilizzante per pioggia leggera
- design e colori
Contro
- elastici laterali esterni non apribili
- tasca di sicurezza superiore apribile solo slacciando la chiusura magnetica
- tessuto poco adatto a superfici abrasive
Confesso che non ho mai avuto uno zaino con materiali così all’avanguardia: appena indossato mi sono subito resa conto conto che l’avrei adottato per tante delle mie attività di montagna.
Al primo utilizzo del Salewa Ultra Train per un’uscita di escursionismo nelle Orobie, ho capito come il mio rapporto con lo zaino nelle giornate più calde sarebbe cambiato, e in meglio.
A parte la comodità dovuta al bilanciamento del peso e al perfetto avvolgimento degli spallacci, il suo design Dry Back si è dimostrato performante e con una notevole traspirabilità. Cosa per me importante, perché in salita con il sole a picco prima di mezzogiorno la mia schiena non fa altro che sudare.


Il Salewa Ultra Train è indicato, oltre che per l’’escursionismo in montagna, per lo speed hiking e l’allenamento in quota.
Secondo me, il primo punto di forza è dato dalla leggerezza (430 gr.): anche pieno sembra quasi di non averlo. Altro elemento a suo favore è l’estrema cura dei dettagli.
Il Salewa Ultra Train in dettaglio

Lo zaino è l’oggetto quasi più personale dell’escursionista in quanto contiene tutto quello che serve per l’uscita in montagna. Offre una scelta di colori anche molto belli (specialmente il fucsia) e una stampa con sublimazione riflettente che aumenta la visibilità quando si parte o arriva con il buio .
Mi piacciono in particolare i dettagli molto curati dell’Ultra Train: accesso laterale diretto per oggetti come il gilet (o il cioccolato), un accesso frontale e una chiusura superiore con una fibbia magnetica apribile con una sola mano.
Sotto questa fibbia si trova la tasca di sicurezza con zip dove tenere chiavi e oggetti di valore.

Sono davvero tanti comparti, perché le tasche laterali a destra e sinistra sono doppie – una più profonda (comoda per la mia borraccia di 1 litro) e una più piccola dove metto il cellulare che uso per fare fotografie.
Questo è facilmente accessibile senza dover togliere lo zaino. Lo zaino è inoltre predisposto con un’uscita per sistema di idratazione camel-bag.

Conclusioni
Questo zaino con design Dry Back rispetta in pieno la promessa di ridurre il sudore della schiena durante lo speed hiking e le attività aerobiche intense.
Messo alla prova in più uscite, tra i 1.200 mt di Spiazzi di Gromo fino ai 2.225 mt di quota della Grotta dei Pagani in Presolana, il risultato è uno zaino che ti consente di mantenere la schiena asciutta anche nelle giornate più calde e offre traspirabilità, una buona circolazione dell’aria e una leggerezza invidiabile.
Il tutto grazie a materiali innovativi e a un design davvero funzionale. La recensione non può che essere quindi molto positiva.

4 risposte
e adatto per giri in mtb?
Ciao Daniele! Lo zaino è leggero e versatile quindi potrebbe essere utilizzato anche in MTB. Poiché ha uno certo ingombro e capienza, valuterei in alternativa uno zaino compatto per percorsi più impegnativi, da uno produttore specializzato per accessori bici 🙂
Ciao! C’è un modo per fissare bastoncini e casco? Il tessuto è molto delicato?
Ciao! No, ho provato ma sono caduti. Purtroppo questo è un punto debole dello zaino. Non è possibile allacciare nulla tranne abbigliamento perché non è possibile aprire i lacci ma sono fissi con un elastico flessibile (appunto per stringere abbigliamento).