Voto Totale
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Traspirazione sul dorso
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Comfort
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Funzionalità
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Stabilità
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Peso
Summary
Uno zaino trasversale, robusto e modulabile, dedicato ad alpinisti che si muovono in alta montagna, con gli sci o a piedi, e su vie di arrampicata in quota. Interessante la possibilità di eliminare delle componenti per ridurre il peso ed aumentare le occasioni di utilizzo.
Pro
- Peso modulabile
- Facile accesso ai materiali
- Versatilità di utilizzo
- Ampia gamma di tasche e scomparti
Contro
- Traspirazione dello schienale limitata nelle giornate più calde
L’Ortovox Peak Light 30 S è progettato per soddisfare le esigenze degli alpinisti e degli scialpinisti che cercano uno zaino leggero e funzionale. Uno zaino studiato per ascensioni in quota, modulabile e dal peso contenuto.

Caratteristiche tecniche dell’Ortovox Peak Light 30
- Peso: 1.210 g riducibili a 900 g
- Lunghezza ridotta (S) per il busto femminile e per stature fino a 175 cm
- Materiale: poliammide 420 D Ripstop 50% riciclato e poliammide 420 D 100% riciclato
- Sistema dorsale Swisswool Tec Knit
- Cintura in vita, patella e rinforzo dorsale rimovibili
- Predisposizione per sistema d’idratazione
- Cerniere impermeabili
- Doppio accesso: dall’alto e con zip perimetrale
- Fissaggio sci, bastoncini e piccozze
- Link al produttore

Modalità di test
Ho testato lo zaino Ortovox Peak Light 30 S durante la stagione primaverile scialpinistica sulle Alpi e in Norvegia, su ghiacciaio e vie di roccia. In tutte queste occasioni si è rivelato un compagno affidabile con prestazioni e comfort eccellenti, perfetto per affrontare le salite più impegnative in quota.
Ha un peso relativamente leggero (dal 20% al 45% in meno rispetto al “fratello” Peak 35), accessori per ogni esigenza e una costruzione robusta con materiali di alta qualità. Con una capacità di 30 litri, l’ho trovato ideale per escursioni di un giorno.


La prova sul campo dell’Ortovox Peak Light 30 S
I principali punti di forza dello zaino Ortovox Peak Light 30 S sono il comfort e la stabilità.
Altro punto di forza è dato dagli spazi ben studiati che permettono una buona organizzazione dei materiali. Pala e sonda non hanno una tasca dedicata, ma trovano la loro collocazione senza problemi.
Anche per le uscite alpinistiche, sono molto utili gli accessori per fissare corda e casco.

Comparti
Su ghiacciaio, per un veloce cambio, i ramponi sono facilmente accessibili dal comparto principale grazie alla zip esterna.

Le zip di facile accesso mi hanno permesso di trovare rapidamente anche rampanti, guscio, o altri materiali necessari senza dover disfare tutto lo zaino.

Ho apprezzato la funzionalità della tasca sulla cintura per il cellulare. Inoltre vi è una tasca esterna per snack, e la tasca superiore si può usare per riporre guanti, maschere e berretto.


Molto pratici i due porta piccozze e il portacasco in rete, che può essere fissato in due posizioni: frontalmente o sulla patella.

Materiali di soccorso
Diversamente dal modello più capiente Peak 35, l’Ortovox Peak Light 30 S non offre una tasca dedicata al materiale di soccorso, ma un unico compartimento che ha due punti di fissaggio dedicati alla sonda e alla pala.

Porta-sci
Nonostante il design minimalista, caricare gli sci per il portage è stato veloce ed ergonomico. Non ho sci particolarmente leggeri, ma non ho avuto nessun problema o fastidio a spalle e schiena.


Oltre che lateralmente, gli sci si possono fissare anche con il sistema diagonale.
Comfort e modularità
Grazie alla lunghezza “short” che si adatta bene alle misure femminili, lo zaino si è dimostrato sempre stabile e confortevole, caratteristiche che trovo un importante vantaggio rispetto ad altri marchi specializzati.
Questo si traduce in un’ottima stabilità, che si apprezza particolarmente nelle discese fuori pista e nell’utilizzo in arrampicata.

Inoltre, l’Ortovox Peak Light 30 S consente di risparmiare ulteriore peso rimuovendo la cintura lombare, la patella e il telaio in alluminio, cosa che può essere utile in itinerari di arrampicata. Tuttavia, personalmente ritengo che il telaio in alluminio offra un supporto importante, in cambio di un peso minimo.

Rimuovendo la cintura ventrale si ottiene spazio e manovrabilità per imbrago e materiali di alpinismo.
Relativamente alla patella, ho notato un punto critico: in caso di sua rimozione, lo zaino si ritrova senza una chiusura vera e propria se non quella offerta dalle stringhe che però rimangono fuori e si possono agganciare a rami o altro.
Un’alternativa alla rimozione completa della patella è il suo inserimento all’interno della tasca principale, così da non intralciare in arrampicata con il casco.

Traspirazione
La traspirazione sul dorso è stata ottimale in quota e durante condizioni invernali, mantenendo la mia schiena asciutta anche durante le salite intense (fino a primavera con le temperature più alte).
Il sistema di schienale ibrido Swisswool garantisce comfort di utilizzo grazie a tre morbidi cuscinetti che assorbono l’umidità riducendo la sensazione di bagnato.

Solo in ambienti più caldi, la traspirazione mostra qualche limite, quindi sconsiglierei l’Ortovox Peak Light 30 S per le vie di roccia in estate. Resta ottimo – anche in estate – su ghiacciaio o in ambienti in quota.

Capienza
Con una capacità di 30 litri, lo zaino è adatto ad escursioni di un giorno, in cui è necessario portarsi dietro attrezzatura alpinistica o scialpinistica completa. Meglio orientarsi sulla versione più capiente (la 38 S) per salite o traversate di più giorni.

Sistemi d’idratazione
Lo zaino Ortovox Peak Light 30 S offre un apposito passante per la cannula della sacca idrica e un fissaggio interno grazie a una clip, ma senza tasca interna dedicata.
Non dispone invece di un porta tubo esterno isolante, come ho visto su altri zaini da me provati. Infatti, durante le temperature molto basse in alta quota, ho dovuto inserire il tubo dell’acqua all’interno dello zaino per evitare fastidiosi congelamenti.

Sostenibilità
Infine, ma non per ultimo, l’Ortovox Peak Light 30 S è uno zaino sostenibile: è realizzato con poliammide riciclato dal 50 al 100%, e le emissioni di CO₂ per la sua produzione vengono compensate da Ortovox stessa.
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Vestibilità
Devo dire che sono rimasta molto soddisfatta dal taglio S, che identifica una lunghezza dello schienale “short” pensato per il corpo femminile. Un dettaglio che ne aumenta l’ergonomia.

Confronto con il Peak 35
La poca differenza di prezzo tra il Peak Light 30 e il Peak 35 rispecchiano in realtà caratteristiche costruttive e di destinazione d’uso in parte differenti. Chiara è l’appartenenza alla stessa famiglia ma a parte il litraggio maggiore, il Peak 35 ha uno scompartimento dedicato all’attrezzatura di emergenza, la tasca laterale “a scomparsa” per i ramponi e lo schienale interamente in Swisswool. Quindi uno zaino più strutturato, scialpinistico e comfortevole. Dall’altro lato il Peak Light premia la versatilità, grazie alla possibilità di configurare lo zaino in base all’attività, consentendo di alleggerirlo e renderlo più “essenziale” per uscite anche impegnative.
Consigliato per
Ortovox Peak Light 30 S è consigliato ad alpiniste e scialpiniste che cercano uno zaino stabile, funzionale e modulare con un peso relativamente contenuto, anche se non record.
È uno zaino di qualità, di stampo classico, ideale per ascensioni di un giorno su terreno di alta quota e tecnico, dove è necessario portare con sè l’attrezzatura completa, che si tratti di alpinismo, roccia o scialpinismo.