Voto Totale
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Traspirazione sul dorso
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Comfort
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Funzionalità
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Stabilità
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Peso
In sintesi
Zaino dedicato ad alpinisti esigenti che macinano un’ascensione dietro l’altra. Trasversale, robusto ed estremamente modulabile. Un vero cavallo da battaglia della casa tedesca Ortovox che ora si rinnova nella versione vincitrice di ISPO 2023
Pro
- Comfort elevato
- Modularità
- Cura costruttiva
Contro
- Patella superiore non amovibile
- Cinturone lombare ingombrante e non amovibile
L’Ortovox Peak 35 è uno zaino studiato per l’alpinismo a 360 gradi 365 giorni l’anno. Grazie allo scompartimento dedicato a pala e sonda può essere un ottimo compagno per le gite scialpinistiche, anche di più giorni, grazie al volume di 35 litri espandibile.
Risulta anche ottimo per l’alpinismo estivo, consentendo un molteplice fissaggio dell’attrezzatura come ramponi, corda e piccozze.
Non è un peso piuma per alpinisti fast & light ma piuttosto è dedicato a chi cerca uno zaino “tuttofare”, passando dallo sci, al trekking, all’alpinismo.
Ho dovuto scavare a fondo per trovarne dei difetti, se così si possono definire; forse più corretto parlare di qualche piccolo “peccato veniale”.

Caratteristiche tecniche dell’Ortovox Peak 35
- Materiale Poliammide 420 D Ripstop resistente a strappi e attrito
- Peso: 1500 g
- Sistema dorsale Swisswool Full Contact
- Accesso al comparto principale: frontale e verticale
- Comparto di sicurezza per pala e sonda separato
- Comparto per mappa
- fissaggio sci laterale e diagonale
- Supporto per dispositivi di sicurezza
- Fissaggio snowboard e racchette da neve
- 2 fissaggi per le piccozze
- Fissaggio corda
- Scomparto per ramponi
- Rete per fissaggio casco
- Predisposizione per sistema d’idratazione
- Fischietto di emergenza
- Link al produttore

Modalità di test
Ho utilizzato lo zaino Ortovox Peak 35 durante i primi mesi del 2023, compiendo varie uscite alpinistiche e scialpinistiche sulle Dolomiti di casa, sulle Alpi di Lyngen in Norvegia per finire con il Monte Bianco.


La prova sul campo dell’Ortovox Peak 35
Come è fatto
Aperture e tasche
Lo zaino è formato da una tasca che potremmo definire principale a cui si può accedere in maniera classica “dall’alto”, con apertura a coulisse, dopo aver aperto la patella superiore.

In alternativa è presente una zip impermeabile a doppio cursore perimetrale a tutta lunghezza, che consente di accedere facilmente a tutta l’attrezzatura stivata all’interno.

È poi presente una tasca per l’attrezzatura di emergenza (pala e sonda), accessibile grazie a una zip di colore differenziato e senza dover aprire la patella superiore.

Devo dire che al primo impatto lo zaino appare “articolato”, con tante tasche, cerniere e fettucce che influenzano un po’ chi come me è fanatico della essenzialità estetica e della semplicità.
Tuttavia dopo averlo utilizzato già la prima volta ne ho apprezzato la modularità, prendendo confidenza con i vari scompartimenti.

Sopra allo scomparto principale è presente la patella superiore munita di due tasche con cerniera: una esterna (munita anche di gancio portachiavi) ed una interna.
Cercando il pelo nell’uovo avrei preferito che, come il gemello Peak Light 32, si potesse asportare la patella superiore, contenendo così il peso complessivo.
Un punto positivo è dato però dalla sua estensibilità in altezza, in modo da poter sfruttare eventualmente qualche litro in più dei 35 dichiarati aumentando il carico verticale.

Dettagli e accessori
La corda trova posto a cavallo dello zaino fermata grazie all’apposita fettuccia munita di gancio metallico. Grazie ad una seconda asola posta vicino allo spallaccio destro è possibile trasportare gli sci anche diagonalmente.

È presente anche un apposito passante per la cannula della sacca idrica che ha un’apposita tasca interna elastica dove viene fissata in alto grazie ad una clip.
Inoltre è presente un passante elastico molto utile per fissare gli occhiali allo spallaccio in maniera sicura e stabile.


Sul cinturone lombare, ben imbottito, sono presenti un’asola porta materiale a sinistra e una tasca con cerniera a destra, sufficientemente ampia da contenere uno smartphone di ultima generazione o comunque piccoli oggetti di uso frequente.
Un limite del cinturone è dato dal fatto che nonostante sia molto comodo durante gli avvicinamenti, il suo volume è importante e – non essendo rimovibile – può interferire con l’imbrago.

Lateralmente ci sono delle fettucce munite di clip utili sia per comprimere lo zaino, fissare gli sci ad “A” (purché la loro larghezza al centro non superi indicativamente il 95) o anche per bloccare meglio la corda.


Inoltre è stata adottata quella che potrebbe sembrare una piccola raffinatezza: sul fianco destro è presente una tasca espandibile con cerniera studiata appositamente per contenere i ramponi grazie ai rinforzi presenti, dotata di appositi scoli per l’acqua da disgelo.
Ovviamente durante i trekking questa tasca può tornare utile per avere sempre a portata di mano una borraccia.


Schienale e spallacci
Sicuramente uno dei punti di forza dello zaino è lo schienale presagomato, molto traspirante e comodo. Adotta infatti la tecnologia Swisswool in lana svizzera pressata che consente di regolare al meglio l’umidità e la temperatura, creando una sensazione di comfort e aiutando a mantenere asciutta la schiena.

Gli spallacci sono ben imbottiti e durante le progressioni non mi hanno mai dato la sensazione di taglio, anzi grazie alle molteplici regolazioni anche a pieno carico li ho trovati confortevoli.

Sulla parte frontale troviamo poi una tasca con cerniera impermeabile, utile per riporre piccoli oggetti o una cartina, alcune asole a scomparsa utili per fissare le picche, fermate nella parte inferiore da appositi ancoraggi.
Porta casco
Rispetto al modello precedente viene persa la rete porta casco integrata nascosta in una taschina dedicata. La sostituisce una rete sempre fornita con lo zaino ma agganciabile sia frontalmente che sopra la patella, sfruttando le apposite asole.


Lo studio accorto dello zaino si nota anche dalle estensioni delle fettucce laterali, fornite insieme allo zaino, che consentono di sistemare frontalmente anche una tavola da snowboard.

Come si comporta
Durante le varie uscite ho compiuto parecchio dislivello con l’Ortovox 35, principalmente nello scialpinismo, effettuando anche brevi tratti di arrampicata.
Durante alcune uscite di alpinismo era riempito fino all’orlo, con vestiti, attrezzatura, viveri, ecc. Diversamente da altri zaini che possiedo ne ho apprezzato la comodità in marcia, grazie alla ripartizione del peso, una volta regolato correttamente, e alla generosa cintura lombare.

Lo schienale in Swisswool mi ha trasmesso una bella sensazione di traspirabilità, dove l’umidità dovuta al sudore non stagnava mai troppo, sparendo tra una pausa e l’altra. Da questo punto di vista secondo me non ha nulla da invidiare ad uno zaino concepito per il trekking.
Peccato solo non poter rimuovere, durante i passaggi in scalata, il fascione lombare.

In 35 litri “e poco più” (visto il volume espandibile) si può mettere tutto quello che può servire anche per un’avventura di più giorni.

Gli accessori esterni per portare il materiale poi sono una vera marcia in più, rendendo lo zaino particolarmente modulabile e trasversale.
Le asole sopra la patella superiore che possono consentire di trasportare esternamente un sacco a pelo oppure, grazie alle fettucce laterali, una tenda.

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Consigliato per
Consigliato vivamente a chi vuole uno zaino tuttofare per alpinismo, scialpinismo e trekking tecnico in quota, ma che non sacrifica la specializzazione sull’altare della multifunzionalità. Tanta qualità costruttiva e un’attenta progettazione lo rendono robusto – anche se non leggero – ma molto confortevole.
Insieme al fratello minore Peak Light 32 è secondo me uno degli zaini dedicati alle uscite alpinistiche e scialpinistiche meglio riusciti di sempre, un compagno da tenere in auto pronto per (quasi) qualunque avventura.
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22 risposte
Sarebbe interessante una comparativa tra questo zaino e l’haute route 32 date le oggettive sovrapposizioni d’uso nell’ambito dell’alpinismo e dello scialpinismo (differiscono sugli estremi d’uso del freeride-haute route e dell’arrampicata-peak).
Ciao Mario! La tua proposta è interessante e sicuramente la valuteremo in redazione visto che comunque abbiamo già avuto modo di recensire anche il modello Haute Route. Personalmente devo dire che possiedo entrambi i modelli e per molti versi si sovrappongono ma c’è un ma. Durante una giornata dedicata allo skitour non avrei dubbi nel scegliere Haute route, per comodità e per stivaggio, pur essendo versatile anche in un ambito alpinistico sebbene meno comodo in una progressione verticale visti gli “ingombri”. Se invece partissi per un raid di sci alpinismo vero, con magari creste ed arrampicata sicuramente opterei per il Peak. Ma in un mondo sempre più specializzato trovare qualcosa che faccia tutto e lo faccia bene devo dire che ho trovato pochi zaini come il Peak 35.
Grazie Andrea per la recensione, molto interessante.. non capisco però il discorso della cintura (?) Sul sito di Ortovox, scrivono ‘Fascione addominale amovibile’..(cliccando sul relativo puntino bianco sull’immagine) tu scrivi che è invece fisso?
Ciao Daniele! Grazie per il tuo feedback! Confermo che il fascione NON è rimovibile in quanto cucito. Si tratta di una svista sul sito Ortovox già segnalata, probabilmente per un refuso con il fratello minore Peak Light dove effettivamente è rimovibile!
Scusa Andrea.. sono confuso.. ho appena scritto a Ortovox (su FB) e chiesto (visto che lo scrivono).. mi hanno confermato che è removibile.. difetto/errore di produzione??!
Ciao Daniele, credo ci sia un’incomprensione con chi ti ha risposto di Ortovox. Tutti i Peak 35 NON hanno il fascione rimovibile, ho controllato ieri i nuovi arrivi in un negozio Sportler a Bolzano. Quindi confermo che non si tratta di un difetto 😄 tra l’altro anche sul catalogo in anteprima che ci avevano mandato questa caratteristica non era specificata
Ciao Andrea, La comunicazione Ortovox allora è poco chiara.. sulla pagina dello Zaino Peak 35 del sito ortovox : https://ortovox.com/it-it/shop/zaini/p660628-alpinismo-peak-35 se vai sul puntino bianco sopra la cintura in vita (immagine scorrendo in basso) spunta una scritta che dice ‘Fascione addominale amovibile’. Ho scritto allora a Ortovox (su FB, pagina ufficiale tedesca con 200K followers) perchè non mi sembrava fosse così.. e mi hanno risposto:’Hi Daniele, the waist belt of the PEAK 35 is removable’ .. capisci che le informazioni sono quantomento fuorvianti..
Ciao Daniele! Provo ad essere più chiaro. La brochure di presentazione del catalogo 2023 di Ortovox non citava questa caratteristica che, infatti, non ritrovi nello zaino. Puoi verificare anche i recensione la foto dove vedi il fascione cucito allo schienale. Il sito Ortovox è gestito dalla società distributrice italiana Stabilo con cui abbiamo i contatti. Li abbiamo prontamente informati e rimuoveranno questo errore in descrizione del sito, visto che viene erroneamente riportato dalla Casa Madre anche sul proprio sito principale.
Ciao Andrea! Ma certo.. è ovvio che la confusione l’ha fatta la casa madre.. comunque.. com’è il fascione in vita? Disturba molto l’imbrago basso? Come gli cade a riguardo? (sopra, sovrapposto..?)
Ciao Daniele. Il fascione in vita è imbottito in maniera ottimale, non troppo ne troppo poco. Come altezza si colloca in posizione leggermente inferiore rispetto alla serie Ortovox Trad sebbene tra gli zaini da alpinismo che ho provato è tra quelli che restano “più in alto” rispetto alla cresta iliaca. Ciò ovviamente dipende dalla tua conformazione fisica. Per darti un termine di paragone io sono alto 185 cm e quindi proponendo per la serie normale a schienale regolare e non per la serie “S” a schienale ridotto. da qui deriva la questione imbrago, diciamo che finché non devi usarlo in maniera massiccia per vere e proprie vite trad di alta montagna ma con un imbraghino da creste o ghiacciaio va più che bene, è proprio “il suo ambiente”. Se dovessi usarlo per una via ecco diciamo che allora potresti trovarti in difficoltà. Il mio consiglio è e resta comunque sempre provare l’attrezzatura 🙂
Ciao Andrea, grazie! Ma certo.. mi piacerebbe come zaino un po’ per le 4 stagioni ma, ma soprattutto per escursioni invernali (con Pala e sonda nella tasca dedicata), itinerari alpinistici (o ferrate) magari lunghi/lunghe ma non troppo difficili (se più impegnativi andrei via più leggero con zaino diverso nel caso) e trekking anche impegnativi (con 12-14 Kg sulle spalle),.. e comunque dove indossi anche imbraghi nelle 4 stagioni.. ma non per situazioni troppo impegnative, diciamo per ‘sicurezza’, ci può stare?
Ciao 👋🏻 per come hai descritto l’ambito di utilizzo ti direi che è esattamente lo zaino che cerchi, ne parlavo appunto anche nelle conclusioni!
Grazie Andrea.. molto utile e chiarissimo!!
Sono interessato all’acquisto della ortovox PEAK 35 NIGHT BLUE. Nel sito ufficiale questa versione non la trovo è per caso una versione precedente del peak 35 heritage blue della recensione? In cosa si differenziano ? Supratutto vorrei sapere condividono le stesse dimensioni? Credo siano 27x71x25.
Grazie
Ciao Paolo, è probabile che sia una versione precedente se non la trovi sul sito.
Per questo genere di informazioni devi contattare direttamente l’azienda. Puoi farlo telefonicamente (+ 49 (0) 89 666 74 – 0) o usando il modulo di contatto ( https://www.ortovox.com/it-it/supporto/contatto )
A presto!
Ciao Andrea, complimenti per la esaustiva recensione; potresti dare un tuo giudizio anche sulla sua vestibilità durante la sciata? È possibile tenerlo aderente alla schiena per tutta la sua lunghezza? Ho un haute route e questo peak mi sembra nelle proporzioni più stretto e lungo.
Ciao Giulio,
personalmente te posseggo anche l’haute Route 40 e durante l’inverno ho avuto modo di usarli alternativamente. La comodità in salita dell’ Haute Route è indubbia, così come la sua stabilità in discesa. Il Peak 35 per certi versi grazie allo schienale swisswool e agli spallacci imbottiti ergonomici è ancora più comodo e si può regolare affinché possa aderire in maniera ottimale sulla schiena durante la sciata! Grazie alla sua forma meno “squadrata” secondo me il Peak 35 risulta più versatile specie durante le sci alpinistiche più esigenti. Ti consiglio ad ogni modo di valutare la misura della tua schiena optando eventualmente per la Versione short “s” per avere la vestibilita migliore. 😄
Ciao Andrea, complimenti per la descrizione dettaglia, volevo sapere se questo zaino ha la possibilità di portare il sacco a pelo, materassino per una escursione di più giorni, ?
Ciao Luca, grazie a te per il feedback!
Allora premetto che è uno zaino da alpinismo e che quindi, pur essendo trasversale, non è direttamente concepito per il trasporto di materiale ingombrante all’esterno. Per fortuna però i tecnici di Ortovox studiano una serie di dettagli che rendono lo zaino molto versatile. Quindi ti direi che con l’estensione delle cinghie laterali riesci a fissare la tenda sul dorso dello zaino mentre un materassino sulla parte superiore della patella grazie ai passanti. Eventualmente ti suggerirei la versione 45 litri se volessi portare tutto all’interno 😄
Grazie mille Andrea, mi ai salvato la situazione non avendo più uno zaino, versatile e multifunzione come questo 👍
Ciao e grazie mille per la recensione, molto ben fatta. Nonostante abbiate già scritto approfonditamente di questo zaino ho un dubbio specifico sull’utilizzo che dovrei farne io. Non sono un alpinista e nemmeno uno sciatore ma mi piacerebbe iniziare a fare trekking sempre più impegnativi e qualche ferrata. Stavo cercando una zaino che fosse comodo, con le giuste tasche, aperture e agganci, resistente e con una buona distribuzione del peso. Questo zaino è troppo per le mie esigenze? Con l’idea di fare prevalentemente trekking ci sono modelli più adatti?
Vi ringrazio, buona giornata!
Giuseppe
Ciao Giuseppe,
grazie per le belle parole. È sempre una soddisfazione quando vediamo che il nostro lavoro è utile agli appassionati.
A mio avviso questo zaino, per le esigenze che manifesti, è decisamente troppo,m, anche se devo dire che le due attività che proponi difficilmente si conciliano in un unico volume di zaino (salvo che non siano ferrate di più giorni all’interno di un trekking). Il trekking in autonomia (con tenda e sacco a pelo) richiede un volume simile a quello del Peak 35 o comunque leggermente maggiore mentre per una ferratina sui 24 litri possiamo già essere al limite della capienza utile. Uno zaino molto versatile sempre di Ortovox potrebbe essere il Traverse 30 per te, dedicato a ferrate e trekking con appoggio suo rifugi.
In definitiva quello che ti propongo è scriverci nella sezione “domanda all’esperto” (https://mountainreview.it/domande-risposte-attrezzatura-montagna/) descrivendo nel dettaglio l’utilizzo e il contesto che vorresti fare dello zaino. Saremo felici di aiutarti.
A presto e buona montagna