Voto Totale
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Traspirazione sul dorso
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Comfort
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Funzionalità
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Stabilità
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Peso
IN SINTESI
Uno zaino particolarmente curato nei materiali e nella progettazione dello schienale, degli spallacci e della fascia ventrale. Pur se con un peso superiore alla media, tutto ciò si traduce in grande comfort e stabilità. Un prodotto durevole, per chi fa trekking in tutte le stagioni, anche su più giorni con pernotto in rifugio.
Pro
- Comfort e traspirabilità
- Materiale idrorepellente e rain cover inclusa
- Tasche ampie sulla cintura ventrale
- Ampio accesso frontale
- Schienale regolabile
- Stabilità anche a pieno carico
- Versione femminile (serie Jade)
Contro
- Poche cinghie esterne
- Porta bastoncini minimale
- Non compatibile con porta casco
- Nessuna tasca dedicata alla rain cover
Premessa
Il Gregory Zulu 35 è uno zaino da escursionismo, ideale per hiking giornalieri o trekking corti dove non è necessario portare la tenda. Fa parte di una collezione dedicata all’escursionismo che offre una gamma di volumi da 30, 35, 40 e 55 litri, comprendendo un range di impieghi ed esigenze molto ampio.
Interessante notare che l’azienda americana produce anche una versione analoga dedicata al pubblico femminile, denominata Jade, con caratteristiche simili ma dimensioni leggermente più contenute e volumi da 28, 33, 38 e 53 litri.

Caratteristiche tecniche del Gregory Zulu 35
- Volume: 35 Litri
- Peso: circa 1,58 Kg (inclusa rain cover)
- Dimensioni: 29 x 66 x 33 cm
- Materiali:
- corpo: poliestere RipStop 400D con DWR PFC-Free (40% riciclato)
- fodera: poliestere 135D con DWR PFC-Free (40% riciclato)
- fondo: nylon 420D con trattamento DWR PFC-Free
- spallacci e cuscino lombare: schiuma EVA e schiuma multi-density
- struttura: alluminio
- Idrorepellente e schienale areato in rete
- Cintura ventrale dinamica FreeFloat
- Spallacci riposizionabili con escursione di 9 cm
- 2 tasche sulla cintura in vita
- 1 porta bastoncini/piccozza
- 2 tasche laterali e una frontale in mesh
- Porta corda e porta occhiali sullo spallaccio
- Compatibile con sistema di idratazione
- Apertura frontale ad U
- Paese di produzione: Filippine
- Link al produttore

Modalità di test
Ho utilizzato lo zaino Gregory Zulu 35 in diverse escursioni nel periodo estivo, prevalentemente in Norvegia.
Ho incontrato giornate ventilate e fresche, tra i 10 e i 19°C, ma asciutte. L’ho poi usato a fine estate per qualche escursione in Valtellina.
L’ho testato in condizioni diverse: sia su facili sentieri di collegamento con dislivelli contenuti, sia su salite ripide ed impegnative. Infine, anche come valigia per trasportare tutti i vestiti durante i trasferimenti in auto e in aereo.

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La prova sul campo del Gregory Zulu 35
Come si presenta
La scelta dei materiali utilizzati per il Gregory Zulu 35 è chiaramente guidata dall’obiettivo di realizzare uno zaino robusto e durevole, a scapito di qualche grammo in più nel peso.
Il sacco principale è realizzato in polipropilene 400D con trama Rip-Stop (antistrappo) riconoscibile dal disegno “quadrettato” del tessuto. L’interno è parzialmente foderato con un tessuto più leggero, ma di tutto rispetto: polipropilene 135D, anch’esso con trama Rip-Stop.
Infine, a conferma di una scelta costruttiva all’insegna della robustezza, il fondo dello zaino è rinforzato con due strati di materiale: strato esterno in nylon 420D e fodera interna il polipropilene 135D.

Tutti questi materiali sono trattati con DWR privo di PFC rendendo lo zaino idrorepellente, ma non impermeabile. Per questo è presente anche una protezione per la pioggia (rain-cover) che permette di proteggere lo zaino in condizioni di pioggia battente.
Le cuciture sono tutte rinforzate, anche se non nastrate (e quindi non impermeabili).


Sia le clip, sia tutte le cerniere (YKK), sono pratiche e ben fatte, in linea con la qualità dei materiali usati per realizzare lo zaino.
Ho apprezzato particolarmente gli anelli in plastica che aiutano ad azionare i cursori delle cerniere anche indossando dei guanti o quando si hanno le mani infreddolite.

Schienale
Lo schienale del Gregory Zulu 35 è reso rigido da una struttura interna in alluminio che contribuisce a distribuisce bene il peso del carico sugli spallacci e sulla cinghia ventrale.

L’appoggio sulla schiena è pensato per assicurare una buona ventilazione e garantire comfort anche nelle escursioni più lunghe.
Una rete ben tesa mantiene un minimo di distanza tra la schiena ed il sacco e durante le mie escursioni, anche con salite impegnative e zaino a pieno carico, non ho mai sofferto di eccessiva sudorazione.
Il Gregory Zulu 35 inoltre offre la possibilità di regolare la posizione degli spallacci, che può essere traslata in verticale per 9 cm. Questo permette di adattare al meglio lo zaino alla lunghezza del torso di chi lo indossa.

Essendo già disponibili due diverse taglie (S/M e M/L) questa caratteristica mi era sembrata quasi superflua. Poi ho realizzato che permette di regolare facilmente lo zaino su persone di diversa statura: in pratica un solo zaino che può essere adattato a tutti i membri della famiglia.
Spallacci e cinghia ventrale
Gli spallacci dello zaino Gregory Zulu 35 sono abbastanza larghi, per consentire di sostenere il carico senza provocare dolori alle spalle. Tuttavia, essendo realizzati in schiuma traforata e tessuto in rete li ho trovati leggeri e traspiranti.
Sullo spallaccio sinistro si trovano due asole che permettono di appendere rapidamente, ma in sicurezza, gli occhiali da sole.
Lo spallaccio destro invece è predisposto per ancorare il tubo della sacca d’idratazione. Il fissaggio è finalmente ben studiato, con un’asola nella parte alta dello spallaccio (in cui passare il tubo) ed una pratica clip in plastica dove bloccare il terminale quando non si sta bevendo evitando che ciondoli ed infastidisca.


Lo zaino Gregory Zulu 35 ha una cinghia ventrale molto ampia e dotata di un’imbottitura confortevole che prosegue nella parte bassa dello schienale.
Nonostante questo effetto avvolgente in vita, la cintura asseconda piacevolmente i movimenti del corpo senza impattare sulla stabilità dello zaino. Questo avviene grazie alla tecnologia FreeFloat di Gregory, che “disaccoppia” la cintura ventrale dallo schienale, permettendo che si muova in modo indipendente.

Sulla cintura sono inoltre presenti due grandi tasche con chiusura zip, che ho trovato molto pratiche per contenere gli oggetti da tenere a portata di mano: fazzoletti, gel, frutta secca, ecc.

Porta piccozza e bastoncini del Gregory Zulu 35
All’esterno dello zaino Gregory Zulu 35 è presente un solo porta piccozza/bastoncini di tipo tradizionale, composto da un anello regolabile in nylon nella parte inferiore ed un elastico con clip nella parte superiore.

Purtroppo, l’anello non è particolarmente ampio e risulta difficoltoso fissare una coppia di bastoncini.
Praticamente impossibile se si tratta della tipologia ripiegabile a tre segmenti, decisamente più voluminosi di quelli telescopici.
Alla fine si può risolvere mettendo il secondo bastoncino nella tasca laterale dello zaino. Ma ritengo sarebbe stato più pratico averne un altro dal lato opposto.

Volume e gestione degli spazi del Gregory Zulu 35
Nello zaino Gregory Zulu 35 gli spazi sono organizzati con un vano principale, nel quale trova spazio la tasca dedicata alla camelbak e alcune tasche funzionali interne ed esterne.
Il vano principale è accessibile in due modi diversi: dall’alto e tramite un’ampia apertura a zip nella parte frontale dello zaino. È quasi come avere una valigia con gli spallacci: non devi più svuotare mezzo zaino per prendere quello che sta sul fondo.

Il cappuccio ha sia una tasca esterna sia una interna, più protetta, dove tenere al sicuro soldi, documenti e chiavi dell’auto (da fissare all’apposito gancetto portachiavi).
In realtà io ci mettevo anche la rain-cover per evitare di doverla cercare in mezzo al resto dell’attrezzatura, non avendo purtroppo una tasca dedicata.


In aggiunta ci sono due comode tasche laterali in mesh elastico, pensate per riporre borracce o termos.
Con il loro taglio obliquo sono state progettate per facilitare l’estrazione della borraccia anche senza togliersi lo zaino dalle spalle. Le cinghie di compressione dello zaino (rosse) passano dentro la tasca, evitando di comprimere la borraccia che altrimenti resterebbe bloccata.

Infine, c’è un’ampia tasca frontale in mesh elastica dotata di chiusura con una clip di sicurezza. Comoda per infilare gli oggetti più voluminosi da tenere a portata di mano: cartine, antivento, crema solare, ecc.


Trasporto materiali
Quello che si nota appena si organizza il carico di questo zaino è la quasi assenza di cinghie esterne o daisy-chain per il trasporto di materiali ingombranti (tenda, materassino). Sono presenti solo una coppia di piccoli anelli sul cappuccio (in posizione che trovo peraltro un po’ infelice).
Per ovviare a questa mancanza è possibile posizionare del materiale sotto il cappuccio, sfruttando il ferma corda e i due tiranti (abbastanza lunghi) che ancorano il cappuccio al corpo dello zaino.
In alternativa occorre usare le tasche laterali in mesh e stringere tutto con le cinghie di compressione.

È evidente che la vocazione di questo zaino non è quella dei carichi voluminosi tipici dei trekking in autonomia da più giorni.
Infine, non è purtroppo compatibile con un porta-casco esterno, quindi se si affronta un tratto di sentiero attrezzato occorre mettere il casco dentro lo zaino o appenderlo a uno dei due anelli rossi sul cappuccio.
Stabilità e comfort
L’ottimo schienale e le ampie possibilità di regolazione rendono, come ho già detto, il Gregory Zulu 35 uno zaino molto comodo. Inoltre, la rigidità della struttura, il sistema FreeFloat e gli spallacci ben regolabili fanno sì che sia sempre ben stabile sulla schiena e sulle spalle indipendentemente dal carico.

Consigliato per
Il Gregory Zulu 35 è uno zaino adatto ad affrontare escursioni giornaliere in cui occorre un po’ di spazio in più, soprattutto nelle mezze stagioni o con il meteo poco stabile, quando occorre equipaggiarsi per ogni possibile condizione.
La qualità nei materiali e la struttura robusta ed ampiamente regolabile del sistema spallacci-schienale lo rendono più pesante della media degli zaini di questa categoria, ma il peso maggiore viene compensato da un livello di comfort e da una stabilità davvero notevoli, anche quando lo zaino è a pieno carico.
Quindi è uno zaino che può tranquillamente affrontare anche trekking e traversate di più giorni, in cui ci si appoggia a rifugi o a strutture attrezzate. Per escursioni in completa autonomia, con tenda, cibo e sacco a pelo meglio orientarsi sui suoi “fratelli maggiori”.
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