Voto Totale
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Traspirazione
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Comfort
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Funzionalità
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Stabilità
In sintesi
Ottimi materiali e qualità costruttiva, robusto e pensato per durare nel tempo ma piuttosto essenziale e privo di alcune dotazioni che personalmente reputo importanti per attività outdoor di un certo impegno. Design apprezzabile anche per l’impiego in città.
Pro
- Qualità dei materiali
- Robustezza
- Design
Contro
- Assenza di predisposizione per camel back
- Pochi agganci esterni per materiale
- Assenza di tasche sulla cintura in vita
Cercavo uno zaino compatto, con capacità intorno al 20L per escursioni in giornata e vie ferrate, dove poter stivare in modo pratico tutto l’occorrente senza portarmi sulle spalle uno zaino da alpinismo da 40L inevitabilmente mezzo vuoto.
E perché no, da utilizzare anche quando faccio il turista in città.
Lo zaino Bach Roc 22 in dettaglio

Lo zaino Bach Roc 22 ha una capacità nominale di 22 litri ai quali aggiungere il carico che si può appendere all’esterno.
I materiali con cui è costruito danno immediatamente la sensazione di robustezza.
Lo zaino, infatti è realizzato interamente in tessuto Cordura 1000 denari, materiale che grazie alle doti di resistenza è solitamente impiegato solo per rinforzare le zone più critiche e soggette ad abrasioni. Quindi niente paura di danneggiarlo sfregando contro una roccia, come può succedere durante l’utilizzo in ferrata.
Il cappuccio si chiude tramite un gancio in alluminio che si può fissare in diverse posizioni in funzione di quanto è pieno lo zaino.

Pur non essendo particolarmente accessoriato in termini di punti di fissaggio, lo zaino Bach Roc 22 è dotato di due tasche elastiche esterne in rete.
Una laterale, utile per contenere una borraccia ed una frontale comoda per tenere piccoli oggetti a portata di mano come una cartina o dei fazzoletti.


E’ dotato di un classico porta piccozza e di cinghie di compressione laterali che possono essere usate per fissare dei bastoncini da trekking.
In alternativa, le stesse cinghie possono essere facilmente allacciate nella parte anteriore dello zaino permettendo di fissare all’esterno oggetti ingombranti come ad esempio delle ciaspole.

Il cappuccio contiene due tasche chiuse da robuste cerniere, una superiore più spaziosa fornita di un laccio per fissare le chiavi, sempre utile per evitare spiacevoli inconvenienti.

E una tasca interna posizionata sotto il cappuccio, comoda per tenere al sicuro e all’asciutto documenti e soldi.

Lo schienale dello zaino Bach Roc 22 è imbottito e semirigido, contiene un foglio di materiale plastico che isola in modo efficace la schiena dal contenuto del vano, ma non è in mesh.
Provato in autunno ed inverno non mi ha dato problemi di sudorazione ma forse uno schienale più areato sarebbe preferibile per evitare “saune” con il caldo estivo.

Gli spallacci sono imbottiti in schiuma e risultano confortevoli. La cinghia pettorale è regolabile sia in larghezza sia in altezza permettendo di adattarla al meglio e rendere stabile lo zaino sulla schiena.

La cinghia ventrale invece è piuttosto essenziale, non è imbottita e nemmeno dotata di tasche o agganci per il materiale. E’ facilmente rimovibile nel caso non fosse necessaria.

La capienza complessiva per una gita in giornata è più che soddisfacente, pur di organizzare adeguatamente il carico.
Purtroppo, lo zaino Bach Roc 22 non è dotato di un porta casco, che deve essere acquistato separatamente nel caso si voglia guadagnare un po’ di spazio extra.
Inoltre, l’unico accesso alla tasca principale avviene dall’alto, non essendo presente alcuna cerniera per l’accesso rapido sul retro o sul lato dello zaino (come invece accade per altri modelli).

Una caratteristica interessante che dimostra la cura con cui è realizzato lo zaino: lo schienale è completamente ispezionabile dall’interno ed è possibile ad esempio, con un po’ di manualità, estrarre la schiuma dell’imbottitura.

Per me che sudo tantissimo e di conseguenza bevo come una spugna manca purtroppo all’appello la predisposizione per la camel-back. Nonostante sia presente un alloggiamento per la sacca nel vano principale, non è presente nè il passaggio per il tubo, che quindi deve essere fatto uscire da sotto il cappuccio né un’asola di fissaggio sugli spallacci.

Conclusioni
A mio avviso la fattura, la scelta dei materiali e la cura realizzativa di questo zaino fanno pensare che Bach abbia progettato il Roc 22 con l’obiettivo di produrre uno zaino solido, robusto ed essenziale. In sintesi: fatto per durare nel tempo.
E’ comodo, sufficientemente pratico, molto resistente e senza troppi fronzoli. Vista la capienza può essere usato per escursioni di una giornata (io l’ho usato per escursioni, ferrate e ciaspolate). Ma il design pulito lo rende adatto anche in ambito cittadino senza avere l’apparenza di un montanaro che ha sbagliato strada.
Purtroppo, manca di alcuni particolari che personalmente trovo invece molto utili. Non ha la predisposizione per la camel back e nemmeno tasche su cintura ventrale, che trovo comode per piccoli oggetti da tenere a portata di mano (fazzoletti, barrette, ecc.).
Pochi anche i ganci per appendere materiale all’esterno. Mancano anche un portacasco esterno ed un laccio per fissare una corda sotto il cappuccio.
Lo schienale, seppur confortevole non è areato. Anche se ammetto di non averlo ancora indossato in piena estate, dà l’impressione di non essere molto traspirante.
Se si cerca uno zaino da usare unicamente in montagna, probabilmente si trovano prodotti più accessoriati nella stessa fascia di prezzo, mentre credo che la collocazione ideale di questo zaino sia per un impiego misto: escursioni e gite fuori porta.
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