Voto Totale
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Traspirazione
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Comfort
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Funzionalità
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Stabilità
In sintesi
Uno zaino compatto, pratico e dal peso ridotto. Dedicato a uscite veloci in giornata per gli scialpinisti che vogliono essere leggeri per macinare dislivello.
Pro
- Leggerezza
- Numerose taschine esterne
- Pratica cerniera sullo schienale
- Stabilità
Contro
- Mancanza del retino porta casco
- Assenza del sistema di localizzazione Recco
Pratico scialpinismo da sei anni e mi sono trovato a cambiare lo zaino per usura. Dopo aver valutato diversi modelli la scelta è ricaduta su un prodotto specifico per questa disciplina: lo zaino Arva Rescuer 22.
In precedenza avevo uno zaino Ortovox Haute Route 35. Nonostante la capienza fosse superiore, era diviso in tre zone. Personalmente trovo molto più pratico avere tutto lo spazio in un solo vano, è decisamente più sfruttabile.
Gli zaini da scialpinismo si differenziano da quelli da alpinismo per la presenza dei lacci porta sci. Inoltre sono a volte dotati della cerniera sullo schienale che permette di accedere comodamente al vano principale anche con gli sci sullo zaino.
Sono anche più strutturati sullo schienale per proteggere la schiena in caso di un’eventuale caduta e per dare più stabilità durante la sciata.
Mi sono reso conto negli anni, passando ad uno zaino apposito per lo sci alpinismo, di quanto sia più comodo in discesa quando si affrontano le curve.

Lo zaino Arva Rescuer 22 in dettaglio
La capienza è di soli 22 litri ma in un unico vano principale, a cui si può accedere da tre differenti cerniere: una superiore, una verticale e una posizionata nello schienale. Come già dicevo, quest’ultima risulta molto comoda quando si spalleggiano gli sci.


All’interno della tasca principale si trovano le due classiche asole per collocare la sonda ed il manico della pala e una paratia elastica per la pala.

È inoltre presente una tasca superiore per mettere gli occhiali ed altri piccoli oggetti ed una tasca più grande sul fronte dello zaino dove trovo comodo collocare il cibo, il materiale di primo soccorso e la coperta termica.

Nella parte superiore si trova la cinghia per portare la corda.

Sugli spallacci, imbottiti e traspiranti, ci sono le due classiche cinghie di fissaggio al busto. Quella pettorale è provvista di fischietto, quella ventrale ha due tasche per smartphone o altri oggetti e due porta materiali.
Lo spallaccio è predisposto per il tubo di idratazione ed ha una piccola tasca per una barretta energetica o la crema solare.
Esternamente lo zaino ha gli agganci per trasportare gli sci o le ciaspole ed il porta piccozza con velcro.



Indossato lo zaino è molto comodo. Una volta regolate bene le due cinghie anteriori e gli spallacci, permette di tenere il carico vicino al corpo agevolando la sciata.
Anche gli sci si possono spalleggiare velocemente assicurandoli con due cinghie dotate di clip.

La capienza di 22 litri è ridotta ma permette le gite di scialpinismo che si effettuano in giornata. Io riesco a farci stare (oltre ad Artva, pala e sonda) i ramponi in alluminio, i rampant, dei guanti pesanti, un piumino, un litro da bere e qualcosa da mangiare. Appendo fuori piccozza e casco.
Purtroppo l’assenza della retina porta casco integrata rende un po’ difficoltoso il fissaggio di quest’ultimo.
Il peso è veramente ridotto, 1.000 grammi esatti!
Conclusioni

Lo zaino è adatto per chi cerca leggerezza e praticità, per uno scialpinismo “fast & light”.
Ottimo per chi fa gite in giornata con grandi dislivelli e anche tecnicamente impegnative e quindi vuole avere peso ridotto sulle spalle.
Si tratta di uno zaino davvero completo e costruito con materiali di ottima qualità.
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