Voto Totale
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Protezione dal vento
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Impermeabilità
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Isolamento termico
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Traspirabilità
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Peso e ingombro
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Indossabilità e libertà di movimento
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Design e funzionalità
In sintesi
Una giacca-piumino dalla tecnologia innovativa e dai materiali di grande qualità che offre una grande protezione termica con peso e ingombro contenuti. La capacità di garantire calore è anche il limite del prodotto, che per le applicazioni scialpinistiche e alpinistiche abituali è fin troppo termico. Un capo consigliabile quindi per alpinismo in condizioni estreme, con bivacchi e temperature molto rigide.
Pro
- Protezione termica
- Comfort
- Idoneità degli accessori per l’alpinismo
Contro
- Scarsa versatilità per attività non estreme
- Ingombro e peso nello zaino
- Ingombro e peso quando indossata
Con un ingombro di poco superiore a quello di una borraccia ed un peso di circa mezzo chilo, la Giacca 50/50 è la più calda “per cm cubo” che abbia mai visto o usato. Questo riassume l’essenza della The North Face Giacca 50/50 Summit Series L3, però vale la pena vedere nel dettaglio perché questo piumino risulta così caldo e protettivo.
Caratteristiche e innovazione
Non ho una visione globale dei piumini tecnici che ci sono sul mercato, ma guardando questa giacca ho subito avuto l’impressione che fosse nel top dell’innovazione in questo settore. In effetti, si tratta del “prodotto dell’anno 2020” secondo ISPO, la rinomata fiera dell’outdoors europeo.
La principale innovazione è il “50/50”, una tecnologia di distribuzione dell’imbottitura isolante in camere attaccate alla struttura esterna in un unico punto. Queste camere “sciolte” approfittano della capacità isolante dell’aria, mantengono una perfetta distribuzione delle piume e riducono il peso della giacca.

Innovative anche le chiusure intorno ai polsi e alle anche. Per i polsi, zero eccessi: un semplice elastico molto comodo che blocca l’entrata dell’aria dalle maniche senza essere troppo stretto (ad esempio, permette di guardare facilmente l’orologio).
Per le anche, l’elastico si aggiusta con una fibbietta che è completamente nascosta nell’orlo. Inoltre, l’estremo dell’elastico si può infilare in un’asola, evitando così i pezzi penzolanti che disturbano.



Oltre agli aspetti innovativi, la giacca ha tutti gli accessori che ci si aspetta da un piumino di montagna moderno: cerniere idrorepellenti e antivento, tasche compatibili con l’imbrago e cappuccio compatibile col casco. Il cappuccio è aggiustabile, con un unico punto di regolazione che però è sufficiente per ottenere un fit ottimale.
La The North Face Giacca 50/50 Summit Series L3 ha anche due tasche interne molto capienti per oggetti che debbano essere protetti dal freddo o l’umidità.



Per finire il giro delle caratteristiche di questo piumino, bisogna parlare dei materiali di ottima qualità, anche se qui non c’è niente che sia particolarmente nuovo. L’imbottitura è in piuma “ProDown”, piuma d’oca con trattamento impermeabilizzante, brevetto TNF che, teoricamente, usano solo nei prodotti Summit Series™. Il tessuto è di nylon con trattamento impermeabilizzante DWR: “durable water repellent”.

Test: prestazioni e feeling
Cominciamo con i test fatti in casa per valutare il peso e l’ingombro della giacca. Sul sito di TNF dicono che la Summit Series L3 50/50 pesa, in media, 420g. Ho pesato la mia giacca di taglia M e confermo il peso: 416g senza la sacca di compressione e 422g con sacca.
La giacca può essere compressa in due modi: nella sacca di 6g o dentro la propria tasca. Nella propria tasca la giacca si riduce ad una mattonella di circa 23x15x8cm, mentre nella sacca si riduce ad un cono di diametro 14cm e lunghezza 23cm circa. Io ho scelto di tenerla dentro la sacca di compressione, dato che risulta abbastanza faticoso comprimere la giacca dentro la propria tasca ed i pochi cm cubi che avrei guadagnato non mi sembravano meritevoli dello sforzo.


Se i suddetti peso e taglia sono eccellenti per una giacca come questa, di altissima protezione termica, si tratta comunque di un peso e un ingombro superiori a quelli del piumino che normalmente porterei in montagna. La giacca dentro la sua sacca occupa uno spazio nello zaino superiore a quello che occupa il mio solito piumino e, inoltre, se tenuta fuori dalla sacca non resta compatta, ma si allarga occupando ulteriore spazio nello zaino.
Dopo la prova in casa viene la prova sul terreno.
Ho usato la The North Face giacca 50/50 Summit Series L3 in quattro occasioni. In solo una di queste ha fatto veramente freddo (intorno ai -3 gradi al sole) ed in un’altra abbiamo trovato nevicate con forti raffiche di vento.
Il punto forte di questo piumino è decisamente la sua protezione termica. È veramente caldo e, cosa molto figa, ha un’azione rapida di riscaldamento quando si ha accumulato freddo, ad esempio se si aspetta troppo prima di fermarsi e coprirsi. Qualche minuto dopo averla messa ci si riprende!
Mi rendo conto che questo calduccio è il punto di forza della giacca ma, dato che nelle mie uscite non ci sono state condizioni di freddo estremo, questo non è l’aspetto che più ho apprezzato. Anzi, mi è sembrata in certi momenti fin troppo calda. Invece, per le mie condizioni, l’aspetto più positivo è stato l’impermeabilità di questo piumino, che ho potuto indossare senza problemi sotto neve mista a pioggia.

Il fit è molto comodo. Grazie agli elastici ai polsi, le maniche rimangono chiuse senza bisogno di fare nessun tipo di manovra di aggiustamento.
Il cappuccio è anch’esso molto comodo e facile da aggiustare e non crea ostacoli al movimento nemmeno quando si indossa sopra il casco. Insomma, la giacca è veramente comoda se indossata come strato più esterno.
Purtroppo, perde molto appena si cerca di indossarla sotto un guscio. Il problema è semplice: essendo abbastanza ingombrante, bisogna avere il guscio giusto. Tra i miei tre gusci, posso usarne solo uno sopra la Giacca 50/50 Summit Series L3, gli altri sono troppo stretti, pur se sono perfettamente compatibili con altri miei piumini di montagna.

Come vedete, l’altissima protezione termica di questa giacca rappresenta nello stesso tempo il suo punto più forte e quello più debole. La chiave per capire se uno la amerà o la odierà sta nel capire per cosa la si vuole usare.
Utilizzo ideale
Arrivo al punto chiave sulla The North Face giacca 50/50 in piumino: non è un capo fondamentale per tutti quelli che fanno alpinismo. Io, in particolare, non penso di avere bisogno di una giacca così calda.
Il mio giudizio non si limita all’uso che ho fatto della giacca quest’anno, in cui sono riuscita a fare solo alcune gite sui Pirenei, le montagne di casa, ma si allarga al mio ricordo di gite fatte in passato in condizioni più estreme. Per nessuno dei quattromila fatti con gli sci o a piedi, in Europa o Nord America, mi sarebbe servito un piumino più pesante di quello standard che abbiamo tutti.
Solo quando ho dormito in tenda sulla neve avrei voluto avere questo tipo di abbigliamento, e decisamente considererei l’acquisto della Summit Series™ L3 50/50 se si avesse in progetto di andare a sciare in Norvegia o salire il Denali. Insomma, un piumino super-performante e come tale consigliabile per attività’ invernali estreme, in regioni fredde, con bivacchi in quota, o per vie di ghiaccio.
Riassumendo sulla Giacca 50/50
Il piumino Giacca 50/50 con cappuccio Summit Series™ L3 è un prodotto molto caldo grazie alla tecnologia che valorizza al massimo le capacità isolanti della piuma, del nylon e dell’aria e, nello stesso tempo, riduce il peso e il volume.
Gli accessori sono perfettamente pensati per l’alpinismo: sono compatibili con l’imbrago ed il casco e non necessitano aggiustamenti che risulterebbero difficili in condizioni di alta montagna. La giacca perfetta? Forse sì, ma per un livello alto, condizioni molto fredde, o per dormire all’aperto d’inverno/primavera. Insomma, giacca fantastica ma non versatile per utilizzi all-round..
Prezzo: € 520
1 risposta
Premetto che vivo in uno dei posti considerati più freddi del sud delle Alpi, Santa Caterina Valfurva. Quest’anno mi è capitato di praticare sci alpinismo con la 50/50 e l ho trovata salvifica in moltissime situazioni, a temperature dai 0° ai -20°.
Trovo che il rapporto calore – peso/ingombro sia ottimo e che se la si indossa anche a temperature moderate non si finisce con il “schiumarci dentro” perchè trattiene bene il calore corporeo e traspira.
L’ho usata per una traversata primaverile in cui ho bivaccato tra i 0° e i -4° e mi ha salvato nelle notti più fredde. Anche se l’ho utlizzata solo la sera e non durante la giornata non mi è pesato averla nello zaino (entra perfettamente dentro al casco). Insomma, per me è stato un must have invernale e non solo.
Credo che rispetto ad altri piumini per temperature estreme sia pensata per un uso attivo e dinamico, nel senso che è ottima se si pratica attività ad alto impatto in inverno ma non ha molto senso se la si usa per fare sicura in falesia nelle giornate più fredde.
Super approvata.