Voto Totale
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Peso
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Maneggevolezza in salita
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Comportamento su polvere
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Comportamento su neve dura
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Comportamento su crosta non portante
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Stabilità e governabilità
In sintesi
Sci nato per divertire. La costruzione double-tip, ma con camber tradizionale, rende questo sci una macchina da polvere e sci profonde, senza però rendere la salita una sofferenza. Uno sci di nicchia con performance mainstream. Grafica un po’ anonima.
Pro
- Sci divertente
- Rapporto peso prestazione ottimale
- Comportamento incredibile sulla crosta
Contro
- Grafica anonima
Premessa
Line è un brand di sci da freestyle di proprietà di K2.
Probabilmente Line è il marchio ad aver inventato lo sci da freestyle, vanta anche il primo brevetto di un doppia punta (double-tip/twin-tip) che permette di andare sullo sci in entrambi i sensi di marcia. In questo modo nel freestyle è possibile fare salti di schiena o atterrare di coda anziché di punta.
In seguito si è scoperto che questa costruzione aiuta molto anche il galleggiamento dello sci in polvere.

Caratteristiche tecniche dei Line Vision 98
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Larghezza al centro: 98 mm
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Dimensioni: 131-98-119 mm
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Raggio: 18 m
- Peso (singolo sci): 1515 g per lunghezza 179, che unito con attacchi ATK R12 porta il peso totale a 1850 g.
I Line Vision 98 fanno parte della famiglia degli sci Vision, con i quali Line vuole offrire sul mercato degli sci leggeri, ma performanti in discesa in tutte le situazioni. Oltre al 98, troviamo il modello 108 e il modello 118.
Fedele alla sua anima free-style, questo sci presenta una costruzione double tip, in cui la coda sale come fosse una punta.
Sia punta che coda presentano un rocker pronunciato, ma non estremo.
Per rendere lo sci guidabile in tutte le situazioni, Line ha scelto un camber tradizionale, ma stretto, in maniera da garantire il massimo contatto di spigolo sulle nevi dure. Grazie al rocker di punta e coda però si garantisce un ottimo comportamento anche su nevi profonde.
La costruzione dello dei Vision 98 è molto interessante: un mix di legno di Paulonia e Acero con inserti di fibre tecnologiche, riassunte con l’acronimo THC.

Si legge sul sito Line: ” L’acronimo di “Triple Hybrid Construction”, un layup unico di fibra di vetro, Twaron® Aramid (è come Kevlar®) e traverse in fibra di carbonio attenuano le vibrazioni causate da un nucleo di legno così leggero poiché questi tre diversi materiali laminati risuonano a frequenze diverse, questo crea una costruzione iper-smorzante che ci consente di ridurre il peso complessivo del prodotto mantenendo uno sci altamente reattivo.”
Il fatto che il Vision 98 faccia parte di una famiglia di sci “larghi”, 108 e 118 i suoi fratelli maggiori, fa già capire la sua anima freeride. Non è uno sci nato “stretto” e allargato successivamente per necessità di marketing, ma è nato largo, divertente, e ha fatto poi un po’ di dieta, senza perdere il suo “pop”.


Modalità di test
Ho usato i Line Vision 98 con attacchi ATK R12 e scarponi Lange Freeride 110. Le pelli usate sono le K2, che, come si legge dal lato della colla, sono prodotte da Pomoca.
Gli sci sono stati utilizzati in gite di scialpinismo nelle dolomiti di 1000 m D+, su vari tipi di neve.
La prova sul campo dei Line Vision 98

In salita con le pelli
Il peso dei Line Vision 98 nella lunghezza 179 è uguale a quello dei Black Crows Camox Freebird o dei Salomon MTN Explore 95 – per citare i due riferimenti su questo segmento (sci leggeri, ma di sostanza).
Alla fine la salita non è un problema con questi sci. Il camber tradizionale consente sempre un ottimo attacco delle lamine su tutte le pendenze. Non si nota la coda che sale in nessun caso e non dà alcun problema di tenuta delle pelli.
Mi è piaciuto l’aggancio anteriore delle pelli: molto minimalista. Consiste in due dentini in acciaio inossidabile che si agganciano ai lati della punta, sottili e robusti. Sicuramente non si corre il rischio che le pelli si sgancino se per caso si incrocia uno sci sull’altro (cosa che capita con puntali più ingombranti).

Comportamento in discesa
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Polvere: condizione ottimale per i Vision 98! Questo sci non cerca altro che la polvere e fa di tutto per non far rimpiangere i suoi fratelli maggiori 108 e 118, riuscendoci benissimo. Il rocker su punta e coda fa il suo dovere nell’aiutare il galleggiamento e l’entrata in curva. Lo sci è complessivamente morbido, rendendolo facile da sciare senza stancare. La punta morbida lavora ottimamente per mantenersi sempre fuori dalla neve e dare direzionalità.
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Dura/Ghiacciata: In questo tipo di neve il camber dello sci aiuta molto a far presa con le lamine su tutta la lunghezza, anche se si perde qualcosa in presa sulla coda. Il raggio 18 è perfetto per tracciare belle curve. Qualche vibrazione sulla punta è da perdonare vista la leggerezza dell’insieme.
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Umida/ e primaverile: non testata
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Crosta: una gran sorpresa! Ho trovato sul Passo San Pellegrino una crosta perfetta per questo test, la più tremenda, quella che si spacca e affonda quando fai pressione per impostare la curva. Mi sono divertito! Difficile da spiegare, ma lo sci è riuscito sempre a mantenersi direzionale, senza dare l’impressione che una volta spaccata la crosta fossi in binari ingestibili.
Penso che la costruzione double-tip in questo aiuti molto: punta e coda sono sempre un po’ fuori dai binari in cui si affossa la parte centrale dello sci, permettendo il cambio di direzione. Davvero da provare!
Non consiglierei questi sci per gli amanti dei canali ripidi e ghiacciati: la costruzione double-tip farebbe perdere troppi centimetri di lamina, essenziale in questi frangenti.


Lunghezza
Sono alto 173 e piuttosto leggero, ma in ogni caso reputo 179 cm la misura per me adeguata, quella giusta per apprezzare l’anima freeride e pop di questo sci.
Prendere uno sci più corto farebbe perdere troppa lamina disponibile, tenuto conto che punta e coda sono rockerate.
Consigliato per
Il Line Vision 98 si pone come la grande alternativa ai dominatori del segmento 95-98: Black Crows Camox Freebird, K2 wayback o Salomon MTN Epolre 95, per citarne alcuni.
A causa della sua costruzione double-tip perde qualcosa sul ghiacciato, ma regala ottime performance su polvere e, addirittura, crosta!
Unico punto a mio avviso migliorabile è la grafica: potrebbe essere resa più accattivante e meno anonima, diventando più riconoscibile.
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2 risposte
“In questo modo nel freestyle è possibile fare salti di schiena o atterrare di coda anziché di punta.”
Cosa significa questa affermazione? Il tester ne capisce qualcosa di sci / freestyle oppure spara parole a caso?
Non una singola parola spesa sul punto di montaggio degli attacchi, l’altro fattore che assieme al peso rende particolare questo sci.
ciao skier88,
sul double tip ho riportato praticamente quanto dice anche Line. Con lo snowboard ho fatto abbastanza park, così come con lo skate. Di sicuro uno sci double tip offre maggiore liberta di gioco in park, rispetto a uno sci con coda tradizionale. Mi pare che questo sia un fatto.
Sul punto montaggio degli attacchi non mi sono soffermato , ma lasciamo i commenti a disposizione degli utenti proprio per raccontare la loro esperienza ed arricchire la nostra recensione con altri punti di vista.
Grazie