Voto Totale
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Comfort di calzata
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Stabilità e precisione
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Impermeabilità
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Traspirabilità
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Trazione e aderenza
In sintesi
Salathé: una via iconica della Yosemite Valley che dà il nome a questa scarpa di Zamberlan che abbiamo testato a quattro piedi, due colori, donna e uomo e tante escursioni in condizioni molto differenti. E’ proprio la versatilità di questa scarpa che ci ha stupito così da identificarla come una “tuttofare” con una connotazione spinta per lo scrambling, ovvero l’avvicinamento su terreni sconnessi e spesso fuori dai sentieri, dove si richiede leggerezza ma anche il giusto sostegno ed un grip che non scenda a compromessi.
Pro
- Protezione della caviglia
- Comfort generale e sensazione avvolgente
- Protezione laterale e ammortizzazione
- Ottima aderenza su roccia
- Buona impermeabilità
- Precisione di calzata
Contro
- Traspirabilità non ideale in giornate molto calde
- Non ramponabile
La Zamberlan Salathé GTX RR è una scarpa che permette di affrontare varie situazioni con una buona leggerezza, lasciando libertà di movimento alla caviglia e offrendo al tempo stesso protezione grazie al taglio a 3⁄4 che arriva a lambire il malleolo. In aggiunta una cintura di gomma attorno a tutta la scarpa offre protezione su terreni sconnessi e rocciosi.
Tralasciando l’ambiente nevoso e le situazioni di freddo invernale – dove sono necessarie calzature differenti – questa è una scarpa veramente versatile che può essere apprezzata sia da chi approccia le pareti di arrampicata di media quota, anche con avvicinamenti lunghi, così come da chi si impegna in giornate di trekking di più giorni anche al di fuori dei canonici sentieri, in ambienti avventurosi e magari umidi.
Grazie a queste caratteristiche la Salathé è una scarpa che può tranquillamente essere indossata a partire dalla guida dell’auto, per poi percorrere un sentiero, arrivare ad una ferrata o ad un’arrampicata, essere riposta nello zaino o anche agganciata all’imbracatura quando si indossano le scarpette, e spendere così una o più giornate in outdoor facendo attività differenti.
Zamberlan è sinonimo di Made in Italy: un’azienda che è un punto di riferimento per l’outdoor anche tecnico, dedita alla ricerca e sviluppo con una connotazione ancora oggi artigianale dove quindi la qualità del prodotto non scende a compromessi.

Caratteristiche tecniche della Zamberlan Salathé GTX RR
- Scarpa da escursionismo e avvicinamento in pelle scamosciata
- Tomaia con spessore 1,8mm – 2,0mm e trattamento esterno Hydrobloc
- Fodera impremeabile GORE-TEX Extended Comfort
- Suola Vibram® Pepe With MEGAGRIP®
- Intersuola con zeppa In EVA per assorbimento urti
- Sottopiede microporoso in Nylon da 1,5mm
- Linguetta elasticizzata e collarino in preformato
- Protezione dei bordi in gomma
- Taglio up-cut
- Non ramponabile
- Peso, 445 g 1 scarpa misura 42
- Link al produttore

Modalità di test
Abbiamo svolto il test con due prodotti, uno taglia 38 e l’altro 42, quindi un test di coppia che ha mixato davvero molte situazioni differenti. Hiking in giornata durante le vacanze in Alto Adige ed in Austria, avvicinamenti medio lunghi a pareti dolomitiche e gite in falesia, trekking di più giorni nel centro della Norvegia con ambienti anche umidi, ed infine qualche ferrata (come il Passo della Porta in Presolana) ed escursionismo avanzato sulle creste delle Orobie ed in Val Masino.
Il test ha anche previsto la guida del Van con cambio manuale, così da avvantaggiarsi della comodità di non dover cambiare le scarpe prima di iniziare un’ escursione: test superato.
La Salathé è prodotta in 14 varianti di colori differenti, alcuni più tradizionali come il rosso ed altri più sgargianti come il viola, quelli appunto da noi indossati.

La prova sul campo della Zamberlan Salathé
Come si presenta
La Zamberlan Salathé è una scarpa con un look caratteristico, dove spicca il contrasto della pelle nabuk colorata e con stampato un motivo geometrico di fianco alla fascia di gomma anch’essa con un disegno di spicco.
Il taglio della scarpa è di tipo “up-cut”, quindi a 3⁄4. Combina la libertà di una scarpa bassa con la protezione di uno scarponcino. Emerge subito la caratteristica della calzata che è avvolgente grazie alla linguetta integrata con il resto del collarino della scarpa.

Anche l’allacciatura è originale e ricorda quella delle scarpette di arrampicata le cui stringhe arrivano spesso fino alla punta. Questo sistema permette di variare l’effetto fasciante creando una sensazione di maggior precisione: quando si stringono i lacci in punta si ha un appoggio più tecnico per l’arrampicata. Oppure, ampliando la zona dell’avampiede, si può comodamente camminare magari anche con una calza più generosa. L’allacciatura a tutta scarpa ci ha quindi permesso di gestire le esigenze di piedi diversi, trovando il giusto fit che ognuno di noi cercava in quel momento.

Nella parte posteriore è presente un comodo lacciuolo, utile per appendere le scarpe all’imbrago, allo zaino o ad un qualsiasi gancio all’aria aperta. E’ un dettaglio spesso presente nelle scarpe di avvicinamento che abbiamo trovato utile in varie situazioni.

La soletta offre un buon supporto ergonomico e accoglie bene i piedi offrendo un ulteriore elemento di ammortizzazione, in aggiunta all’intersuola in EVA a doppia densità. La presenza dei fori nella soletta aiuta l’aerazione ed il mantenimento del piede asciutto.
In certe situazioni di temperature calde, come l’estate 2022, la conformazione a guscio della scarpa ha creato qualche difficoltà a disperdere il calore, ma c’è anche da dire sono situazioni a volte inevitabili per una scarpa che garantisce impermeabilità.
La Zamberlan Salathé da sotto
La suola è morbida ed è una Vibram® Pepe con MegaGrip®. Qui si dovrebbe aprire una capitolo a parte, in quanto Zamberlan è stato il primo produttore di scarpe da montagna a collaborare nel lontano passato con Vitale Bramani, che diede vita alla Vibram.

Ed in effetti, la sensazione di alta tenuta della suola emerge dai primi passi e va oltre alle semplici caratteristiche della suola stessa ma si estende a tutta la parte bassa del piede. E’ come se tutto il piede fosse in aderenza con il terreno, si ha una bella sensazione di aderenza al suolo che deriva da un progetto completo dove la Zamberlan ha pensato a come creare un effetto di coesione della parte bassa con il testo della scarpa.

La Vibram Megagrip è una mescola di gomma ad alte prestazioni che offre proprietà di presa senza precedenti sia su terreni asciutti che bagnati. Noi abbiamo confermato tutte queste caratteristiche, tipiche dello scrambling in territori di avventura.

Un unico punto di attenzione che abbiamo rilevato è stato in presenza di molto fango, dove la suola che non ha tasselli molto pronunciati può scivolare se si applica una forte trazione.
E’ chiaro che una suola che offre alte prestazioni di tenuta su roccia debba concedere qualche punto nel fango visto che non sono presenti tasselli tipici degli scarponi da misto. Comunque la scarpa si è difesa in tutte le situazioni, il test non è stato di certo gentile visti gli ambienti in cui è stato condotto.

La climbing zone anteriore è mediamente pronunciata ma chiaramente presente. La punta della scarpa lavora bene in buchi ed in fessure, e grazie alla mescola MegaGrip si ottiene un effetto di scarpa da arrampicata che offre tranquillità su quei terreni dove non servono le scarpette.
E’ comunque sulle placche di roccia, sui passaggi in cresta rocciosa e sulle discese su pietraia che la Salathé ti fa divertire, con una aderenza di alto livello ed una struttura avvolgente che offre un ottimo controllo dell’appoggio.
In fase di camminata

Come già anticipato la Salathé offre versatilità e un buon comfort di calzata, e grazie all’uso di pellami morbidi, di una allacciatura davvero modulabile e di una buona imbottitura si possono affrontare diverse ore di cammino con scioltezza e divertimento.

Molto deriva anche dal taglio up-cut, che lascia quindi la caviglia libera ma anche protetta. Ad entrambi noi tester ci è capitato di appoggiare male il piede in certe circostanze e di subire un principio di storta alla caviglia. Il tutto però contenuto dal collarino preformato che viene realizzato con una nuova tecnologia che permette di fornire supporto ottimizzando al contempo l’uso del materiale.
Nel dubbio se scegliere una scarpa bassa o una alta, ci sta appunto di mezzo questa soluzione di Zamberlan che è riuscita ad evitare danni alle nostre caviglie in alcuni momenti dove non abbiamo guardato al meglio a dove mettevamo i piedi.

La tenuta laterale è supportata dall’evidente fascia di gomma che, soprattutto sul colore viola, ci è piaciuta in modo particolare per via dei disegni a fantasia. La fascia di gomma protegge dalle pietre ma contribuisce a tutta la tenuta della scarpa in quanto ben si integra nella struttura della stessa.
In azione su terreni umidi

Data la particolarità del test, ci siamo trovati ad utilizzare la Salathé in giornate di hiking in Norvegia dove le zone umide si alternano frequentemente ai percorsi tracciati.
Fra un passaggio e l’altro le scarpe sono inevitabilmente entrate in contatto con terreno a volte molto umido ed il risultato è di aver sempre avuto il piede asciutto a fine giornata.

Il pellame in Nabuk, seppur trattato con l’impermeabilizzante, dopo un po’ ha incorporato acqua andandosi a bagnare ma solo esternamente. Questo è comunque tipico di molti pellami, e quelli migliori come per la Salathé trattengono l’umidità senza impegnarsi troppo.

Il risultato è stato sì di una scarpa che si è inumidita all’esterno, preservando però il piede asciutto grazie all’azione combinata della fascia di gomma, della membrana in Gore-tex e del collarino che si integra con la linguetta.
A fine giornata sono bastate un paio di ore di ambiente senza umidità per avere le scarpe ancora del tutto asciutte esternamente, mentre all’interno non hanno mai ceduto all’acqua.
In azione in ferrata e arrampicata
Qui è dove la Zamberlan Salathé si inizia ad esprimere al meglio: quando il terreno si fa più verticale si possono stringere i lacci e la scarpa prende la via della salita. Abbiamo indossato la Salathé in varie situazioni, ricevendo dalla scarpa sempre una bella sensazione di controllo dell’appoggio oltre che della tenuta della suola.

I terreni sdrucciolevoli sono quelli più insidiosi e talvolta inevitabili se si frequentano le montagne con uno spirito di avventura. Seppur si debba prestare sempre la massima attenzione agli appoggi, abbiamo trovato nella Salathé una scarpa precisa sia di punta che di piatto.

L’aderenza è tanto più importante quanto più la roccia si fa articolata o anche liscia, come sui camminamenti dolomitici dove è stato molto piacevole portare la Salathé un po’ al limite fra la polvere e diverse ore di camminata. A fine giornata una spazzolata e una veloce sciacquata sotto una fontana hanno riportato i colori alla tonalità originaria.

L’utilizzo come scarpa da avvicinamento
La scarpa di avvicinamento ideale è quella che ti leghi all’imbrago quando inizi ad arrampicare e te ne dimentichi. Con 450 grammi a scarpa siamo circa 70/90 grammi sopra i modelli bassi, ma la Salathé va ad offrire una sicurezza e delle performance maggiori che a nostro parere ben valgono un po’ di peso in più. Il lacciuolo è sufficientemente largo per poter inserire entrambe le scarpe in un solo moschettone.

Durante un’estate dove abbiamo svolto svariate attività abbiamo trovato nella Zamberlan Salathé una compagna davvero tuttofare: comoda, proteggente, precisa, impermeabile. E anche con una connotazione un po’ vintage, che insieme al suo nome ci ha ricordato le arrampicate storiche nella Yosemite Valley dove all’inizio erano proprio le scarpe “up-cut” a salire le big wall ai piedi di grandi avventurieri.

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Calzata della Zamberlan Salathé
La calzata della Zamberlan Salathé è funzionale e avvolgente, all’insegna della comodità grazie alla possibilità di regolare l’allacciatura fino alla punta.
Nel nostro caso abbiamo indossato dei numeri di taglia uguale alla misura del piede, ovvero 38 per la donna e 42 per l’uomo.
La struttura in generale permette di adattarsi a piedi di varia larghezza, con qualche attenzione alla pianta molto larga dove l’effetto di guanto attorno al collo e al corpo del piede potrebbe richiedere una taglia superiore.
Mettersi le Salathé ai piedi è tanto facile quanto tenerle per diverse ore, serve solo un po’ di decisione in fase di inserimento del piede ma l’elasticità del collarino e l’allacciatura molto flessibile offrono ampi spazi di manovra.

Consigliata per
La Zamberlan Salathé GTX RR presenta un mix di soluzioni che sono frutto dell’artigianalità di un prodotto italiano ancora poco imitato e quindi a nostro parere unico.
Ideale per avvicinamento alle pareti di arrampicata, ferrate, creste e percorsi rocciosi, si presta molto bene anche al trekking ed alle camminate di lunga durata.
Un look distintivo dona alla scarpa un aspetto che si fa notare, soprattutto nei colori più vivaci.
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2 risposte
Appena acquistata ma non ancora arrivata, a vedere l’intaglio posteriore avrei detto con sicurezza che fosse ramponabile
Ciao Luca.
Lo spazio sopra la suola è sotto il tallone è molto piccolo e non rinforzato, quindi dubito che ci stia in modo sicuro un rampone con talloniera automatica; considera poi che la suola è morbida, quindi si potrebbe sfilare facilmente. Invece, un ramponicino leggero da escursionismo per tratti nevosi occasionali ci può stare.
La Salathé di fatto si colloca fra B0 e B1 relativamente a questa guida
https://mountainreview.it/guida-abbinamento-tra-ramponi-e-scarponi/
Comunque se l’hai presa provala e facci sapere!
Ciao! Michele