Voto Totale
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Tenuta laterale
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Aderenza
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Sensibilità e precisione
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Comfort
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Facilità di calzata
In sintesi
Scarpa da arrampicata con chiusura veloce e con calza avvolgente in microfibra. Adatta a pareti verticali in cui è necessario spalmare i piedi o in cui è richiesta una buona aderenza.
Pro
- Calzata comoda
- Ottima aderenza su appoggi svasati o spalmi
- Rapida chiusura
Contro
- Scarpa che “cede” velocemente
- Calza interna in microfibra che si rovina dopo pochi utilizzi
- Non performanti su plastica
Le Oasi LV appartengono alla linea Aerial di Tenaya: scarpe da performance, precise, senza compromessi sul comfort, pensate soprattutto per vie verticali. Le Oasi LV – Low Volume – sono la versione a volume ridotto, particolarmente adatte alle climber con piedi piccoli.
Tenaya è noto produttore spagnolo di scarpe di arrampicata, che conta come suoi atleti di punta Alex Megos e Jimmy Webb.

Caratteristiche tecniche delle Tenaya Oasi LV
- Materiali: microfibra e lycra (vegan friendly)
- Soletta: 2D multi-layer Stretchtex
- Intersuola: Double midsole GI 1.8 & TST 150
- Chiusura: velcro con fettucce regolabili. Velcro Draxtor system (patented)
- Suola: Vibram xs-grip da 3.5mm
- Link al produttore
La chiusura di questa scarpa si ottiene tramite due fettucce che tendono zone diverse della tomaia e che possono essere regolate indipendentemente. Queste vanno poi a unirsi assieme sul “bottone” in velcro che si chiude esternamente. Una volta regolate per il proprio piede le fettucce vengono tirate in un colpo solo chiudendo la scarpa velocemente. Questo sistema di chiusura è simile a quello utilizzato sulle Evolv Stealth e sulle Solution di La Sportiva, anche se in quest’ultime la fettuccia non è regolabile.

Internamente la scarpa è dotata di una calza in microfibra, comoda e molto avvolgente. Tuttavia questa calza risulta anche molto delicata: dopo una decina di utilizzi questa si è sfibrata nei punti di cucitura, rendendo la scarpa e la calzata molto più morbida e cedevole lateralmente.
La suola in Vibram XS-grip è unica su tutta la scarpa, anche se nella fascia mediana è talmente sottile che possiamo dire che la suola è divisa in due parti: punta e tallone. Quindi, se pieghiamo la scarpa sentiamo subito la morbidezza della fascia centrale.
Su piccoli appoggi la scarpa risulta precisa a patto che la si prenda sufficientemente stretta, altrimenti la sottile intersuola non è in grado di sostenere tutto il peso del/della climber.

Il volume della scarpa è stretto: è una scarpa lunga che ci ricorda la Scarpa Drago. Tuttavia comoda anche per chi ha una pianta larga del piede. La forma è mediamente asimmetrica verso l’interno del piede, offrondo un giusto compromesso tra spinta e comfort.
Il tallone è morbido, sottile e sensibile; il suo tirante superiore è alto e mette bene in tensione il tallone una volta calzata la scarpa, così che si possa esercitare molta forza nei tallonaggi.
In punta la gomma disponibile per gli agganci non è molta: un piccolo baffo.

Modalità di test
Ho provato le scarpe nell’ultima stagione sia invernale che estiva. Ho usato queste scarpe sul mio pannello di casa, inclinato 27° e 47°, su prese sia di legno che di resina. In outdoor ho avuto modo di provarle su blocchi di gneiss e falesie in porfido/calcare, fino a gradi di 7a.


La prova sul campo
Nella scalata indoor faccio davvero fatica con queste scarpe quando si tratta di spingere in strapiombo su piedi tondi e scivolosi, sembra che la punta non riesca ad adattarsi alla forma dell’appoggio, per avere una buona spinta. Il risultato è che su plastica perdo sempre l’appoggio dei piedi, il che risulta in una scalata difficile e sempre “sulle braccia”.


Su roccia invece la situazione cambia e apprezzo molto la punta su appoggi leggermente svasati o su tratti di aderenza. Le scarpe offrono un buon supporto al piede ma risultano anche morbide adattandosi alla forma della roccia. Le ho trovate particolarmente adatte a muri verticali o leggermente appoggiati.
Su blocchi le ho trovate difficili sui sit-start “potenti” ma sensibili su svasi e ribaltamenti. Gli agganci di punta non sono facili, per quanto la forma abbastanza dritta aiuterebbe in questa situazione. Tuttavia ho avuto un buon feeling sui tallonaggi, con il tallone sempre ancorato al piede e alla roccia.

Da segnalare che subito dopo i primi utilizzi la calza interna in Lycra si è lacerata in corrispondenza delle cuciture laterali. In questo modo la tomaia è meno avvolgente, e bisogna tirare molto il “bottone” in velcro per avere una scarpa stabile al piede.

Calzata
Non ho avuto la possibilità di provare le scarpe in negozio, quindi la scelta del numero è stata fatta dopo aver parlato con amici che utilizzavano altri modelli di scarpe da arrampicata Tenaya. Ho preso le scarpe Oasi LV di un numero in meno rispetto al mio numero di piede. Inizialmente la scarpa mi sembrava giusta, ma ha ceduto velocemente risultando ora fin troppo comoda.
Sarebbe stato meglio prendere almeno un numero e mezzo/due numeri in meno, soffrendo leggermente di più all’inizio, ma non trovandosi poi con una scarpa così morbida dopo un uso prolungato.

Consigliate per
Le scarpe da arrampicata Tenaya Oasi LV sono consigliate per coloro che prediligono arrampicare con la corda su muri verticali o appoggiati. Su questi muri le scarpe possono essere sfruttate al loro massimo senza perdere in comfort e sensibilità.
Per la loro calzata morbida le consiglio sia per arrampicatrici esperte che principianti. Le sconsiglio per utilizzi indoor, su prese di plastica o di legno.
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