Voto Totale
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Protezione
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Trazione
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Ammortizzazione
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Reattività
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Stabilità
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Comfort
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Peso
In sintesi
Scarpa progettata per corsa ibrida tra sterrato e asfalto. Grande ammortizzazione e comfort di calzata, Tomaia poco traspirante e suola che “mangia” i detriti.
Pro
- Ammortizzazione
- Versatilità
- Sostegno del piede
Contro
- Poco traspiranti
- Poco reattive
- Si incastrano molti sassi nella suola
Le Hoka One One Challenger ATR 6 sono pensate per un utilizzo misto infatti la suola è studiata per poter dare un ottimo grip e un’ottima spinta sia su asfalto sia su strada grazie alla sua conformazione a zone.
Prima di recensire queste scarpe le ho usate per poco meno di 200km su terreni misti, passando da sterrato ad asfalto con tempi di percorrenza al chilometro da veloce (sui 4 al km) a lento (6 al km).
Le Hoka One One Challenger Atr 6 in dettaglio
Partiamo dalla suola, che si compone di tasselli alti 4mm con una superficie di contatto col terreno maggiore rispetto alle vecchie Challenger ATR 5. Questo conferisce una migliore spinta soprattutto su asfalto senza però intaccare l’aderenza su sterrato.
Questa sua particolarità non la rende però adatta a terreni d’alta montagna o particolarmente tecnici. La sua superficie ideale consiste in sentieri dal fondo regolare e strade bianche.

L`intersuola presenta un drop di 5 mm (altezza sul tallone 29mm e sull’avampiede 24mm) che ci permette di esprimere una corsa abbastanza naturale.
Il materiale con cui è costituita la rende davvero molto ammortizzata tanto che sembra un po` come camminare sulle nuvole, una sensazione abbastanza strana se non si è abituati.
Questo drop contenuto e la morbidezza dell’intersuola ci aiutano a non sentire dolori articolari anche in caso di trail molto lunghi. Personalmente ho fatto una seduta d’allenamento dopo una maratona e non ho sentito alcun dolore né alle gambe né alla pianta del piede.

Questa sua morbidezza però non permette all’intersuola di avere una buona reattività e questo mi porta a sconsigliarla per un uso da gara. Infatti è ottima per ritmi medio lenti ma quando si tenta di scendere coi tempi e si arriva attorno ai 4 minuti al chilometro, si sente che la reattività non è ottimale.
La tomaia è la novità principale di queste ATR 6 è in quanto è realizzata con un nuovo materiale ottenuto da filato riciclato.

Questo materiale promette una miglior resistenza anche dopo aver macinato tanti chilometri. In molti infatti hanno lamentato degli strappi sulla tomaia nella precedente versione.
Ad oggi ho percorso piú di 150 km e devo dire che la tomaia è ancora intatta e sembra nuova come appena tolta dalla scatola.
Per quanto riguarda la parte posteriore, mi è piaciuta molto la conchiglia attorno al tallone. Morbida ed imbottita, rende la scarpa abbastanza stabile anche sui sentieri sterrati e non crea dolori ai talloni.

In generale la scarpa avvolge molto bene il piede senza che questo si muova fastidiosamente al suo interno.
Detto questo, passo ad esaminare qualche difetto.
Il primo punto debole è relativo di nuovo alla tomaia: il nuovo materiale ha reso la scarpa molto meno traspirante. La cosa, in queste giornate invernali non è assolutamente un male, ma con temperature piú calde si rischia che il piede sudi troppo.
Il secondo problema che ho riscontrato è nella suola: le scanalature che garantiscono aderenza nei terreni fuoristrada tendono ad intrappolare troppi sassi questo difetto ogni tanto porta a sentire un fastidio sotto la pianta del piede tanto da doversi fermare per togliere il sassolino incriminato.

Conclusioni
In generale le Hoka One One Challenger ATR 6 mi sono piaciute molto e mi sento di consigliarle per allenarsi su lunghe percorrenze e su percorsi ibridi, a metà strada tra il trail e l’asfalto.
Un uso alternativo a cui le scarpe si prestano molto bene è quello dei cammini a quote basse (tipo via Francigena) in quanto la suola molto morbida ci permette di camminare anche per tante ore senza avere dolori a fine giornata.

Per maggiori dettagli e vedere come si comporta durante la corsa vi rimando al video sottostante.