Voto Totale
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Progressione classica su ghiaccio e neve
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Piolet traction
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Efficacia accessori (paletta)
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Manegevolezza
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Peso
In sintesi
Versione tecnica della serie “Corsa”, sviluppata dalla casa di Premana con l’intento di coniugare leggerezza e resistenza. Questi obiettivi sono stati raggiunti grazie agli inserti in acciaio Sandvik Nanoflex® su testa e puntale, al fine di garantire un’ottima penetrazione nella neve dura e nel ghiaccio. Ideale per alpinismo facile su neve e ghiaccio (ghiacciai e canali a pendenza moderata) e scialpinismo..
Pro
- Rapporto peso / robustezza
- Materiali impiegati
Contro
- Grip sul manico migliorabile
- Paletta dalle dimensioni un po’ contenute
Estate, la stagione preferita da chi ama la sabbia e le onde del mare, ma anche di chi pratica alpinismo ad alta quota. Perciò ho deciso di testare la C.A.M.P. Corsa Nanotech, la nuova piccozza dedicata all’alpinismo veloce su neve e ghiacciai e allo scialpinismo.

Caratteristiche tecniche
- Lunghezza manico: 60 cm in prova (disponibile anche 50 cm e 70 cm)
- Alluminio e lega d’acciaio Sandvik Nanoflex®
- Peso: 250 g
- Link al produttore
L’acciaio utilizzato dalla C.A.M.P. Corsa Nanotec presenta una resistenza meccanica ed ed una durezza del 25% superiore ai normali acciai legati. Permette quindi di ridurre la quantità di metallo utilizzato, diminuendo il peso ma mantenendo intatta la resistenza.
Modalità di test
Ho utilizzato la piccozza durante varie uscite in ambiente alpino nel corso dell’estate, privilegiando le montagne di casa come Dolomiti di Brenta e Adamello. Il terreno affrontato è stato vario, passando dalla neve primaverile ancora abbondante in quota per arrivare ai ghiacci perenni.

La prova sul campo della C.A.M.P. Corsa Nanotech
La piccozza C.A.M.P. Corsa Nanotech è classificata tra le piccozze di “Tipo 1”, ossia progettate per un uso escursionistico e alpinistico lungo pendii innevati o ghiacciati. Presenta un manico leggermente curvo che facilita la progressione “battuta” in un contesto di pendenze contenute che non arrivano mai al verticale.
La presa sulla testa si è rivelata essere molto comoda, grazie anche alla dentatura contenuta nella parte vicino al manico. Questo preserva anche l’integrità di guanti e dita.
Buono, sebbene migliorabile, il grip sul manico grazie alla presenza di piccole scanalature. Non garantiscono le medesime prestazioni di un inserto antiscivolo in gomma o un texture sabbiato che comunque avrebbero contribuito, seppur di poco, ad aumentarne il peso.

Il vero punto di forza di questa piccozza è dato dalla combinazione dei materiali utilizzati: la resistenza della nuova lega d’acciaio Sandvik Nanoflex® utilizzata nella costruzione delle estremità di becca e puntale si coniuga con la leggerissima costruzione in lega d’alluminio 7075-T6 del manico e di parte della testa che fino ad oggi aveva trovato larga applicazione nelle piccozze dedicate allo scialpinismo.
Il risultato stupisce per la capacità di penetrare con facilità anche nel ghiaccio e nella neve più dura.


Ad un primo impatto lascia perplessi la lunghezza della becca. Infatti già ad un rapido sguardo si nota come questa sia tra le più corte dell’ampia categoria delle piccozze dedicate all’alpinismo su ghiacciaio, rientrando invece appieno nello standard delle misure per il panorama sci alpinistico.
A mio avviso la leggerezza record della C.A.M.P. Corsa Nanotech richiede qualche uscita prima di dare la giusta confidenza all’alpinista. Chi come me è solitamente abituato alle picche dal corpo in acciaio sa che la solidità dell’attrezzo viene trasmessa anche dal peso, il quale dona una certa confidenza durante la “battuta”.

L’ho testata effettuando degli autoarresti, sia in singolo che in progressione di cordata a due, e si è rivelata essere davvero efficace senza patire la ridotta lunghezza della becca. Abbiamo contattato C.A.M.P. per chiedere alcuni chiarimenti in merito alla resistenza della piccozza nell’utilizzo come corpo morto. Essendo uno strumento conforme alla normativa EN 13089, sopporta una trazione massima certificata di 250 kg, sia sepolta orizzontalmente che verticalmente.
La paletta ha dimensioni contenute ma consente comunque un buon lavoro di gradinatura. Il puntale, ricavato sezionando trasversalmente il manico e tappandolo con un inserto in nylon, è irrobustito dall’inserto in acciaio.
La versatilità di questa piccozza è data anche dalla possibilità di poterla utilizzare durante le uscite scialpinistiche. In questo caso però opterei per una misura più corta, meno ingombrante ma altrettanto performante. Nel mio caso il 50 cm invece dei 60 del modello in prova. In questo modo si ha a disposizione una piccozza affidabile anche su terreni ghiacciati mantenendo un peso davvero contenuto.
Per completezza segnalo che C.A.M.P. ha in catalogo anche un modello, denominato “Corsa”, che pesa, a parità di misura, una ventina di grammi in meno. Ma gli inserti in acciaio della Nanotech la rendono a mio avviso decisamente più versatile e sicura sui vari terreni.

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C.A.M.P. Corsa Nanotech, consigliata per
Se fate della leggerezza il vostro mantra allora difficilmente troverete una piccozza più leggera e performante della C.A.M.P. Corsa Nanotech, tanto che non vi accorgerete nemmeno di averla nello zaino.

La combinazione tra leggerezza e resistenza dei materiali la rendono trasversale. Un’ottima compagna tanto per le uscite alpinistiche facili su neve e ghiaccio quanto per le gite scialpinistiche. Sul mercato si possono trovare alternative a prezzi più contenuti ma nessuna di queste impiega materiali innovativi come la Corsa Nanotech.
Ottima nell’utilizzo per progressione classica su pendenze contenute, ma da evitare in piolet traction sebbene il manico, leggermente ricurvo, favorisca la battuta.
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