Voto Totale
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Prestazioni
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Ingombro e peso
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Personalizzazione creativa
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Intuitività dei comandi
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Qualità dei materiali
In sintesi
Una piccola “professionale”, che raggiunge (quasi) i livelli di una reflex con ingombri e pesi nettamente inferiori. Manca solo un mirino ottico per raggiungere la perfezione.
Pro
- Qualità delle immagini
- Rapporto ingombro / prestazioni
- Possibilità di personalizzazione dello scatto
- Luminosità dell’obiettivo
Contro
- Interfaccia dei menu e dei comandi
- Mancanza di un mirino ottico
Cosa c’entra una macchina fotografica con l’attrezzatura da montagna? Secondo me c’entra tantissimo, sopratutto se si è appassionati di fotografia e in montagna si va anche per questo.
Il problema è che la scelta di una macchina fotografica da montagna non è cosa banale. Se da un lato è vero che gli smartphone consentono foto che solo pochi anni fa erano impensabili, è anche innegabile che, per chi ricerca una fotografia evoluta, essi presentano ancora molti limiti.
Dall’altra parte le reflex con obiettivo intercambiabile rappresentano il massimo delle possibilità creative, ma hanno un peso, un ingombro e un costo non trascurabili.
Così, dopo anni in cui ho alternato foto fatte con l’iPhone a foto fatte con una reflex Nikon, ho cercato una macchina fotografica da montagna che fosse una via di mezzo, un compromesso tra il minimalismo del telefono e il peso della reflex.
Il felice compromesso l’ho trovato in una compatta professionale, la Canon G7X.

La Canon G7X è una compatta ad obiettivo fisso 8.8 – 36.8 mm (pari ad un 24-100 mm nel formato 35 mm) con una luminosità di 1.8 / 2.8. Si tratta di un obiettivo non eccezionalmente “esteso” (4,2 X), ma che copre bene le principali focali (dal grandangolo al ritratto) e sopratutto dall’ottima luminosità.
La risoluzione è di 20 megapixel (5472 x 3648 pixel) ed è possibile scattare anche nel formato RAW, così da avere ampi margini di postproduzione dell’immagine. Disponibile anche la registrazione video fino al formato Full HD. Qui le specifiche tecniche complete.

Pur essendo una compatta ad obiettivo fisso, la canon G7X ha molte delle caratteristiche di una fotocamera professionale:
- modalità in priorità di diaframmi, in priorità di tempi, in manuale;
- impostazione della messa a fuoco, dell’esposimetro (con eventuale compensazione manuale), della frequenza di scatto e dell’ISO (da 125 a 12.800) e del bilanciamento del bianco;
- impostazione del flash in seconda tendina, tempo in posa lunga e modalità di messa a fuoco macro per soggetti ravvicinati, bracketing.
Insomma, c’è da divertirsi con le possibilità di personalizzazione e l’unico rimpianto nei confronti della reflex è relativo all’impossibilità di cambiare gli obiettivi.
Per il resto è davvero una maccchina fotografica che consente di costruire lo scatto “su misura”.
Poi, per chi vuole affidarsi all’elettronica, senza pensarci troppo, ci sono sempre i classici programmi preimpostati: panorama, ritratto, notturno, ecc. Il risultato è – per i miei gusti e le mie necessità – di ottimo livello. Qui sotto alcune immagini di esempio (cliccare per ingrandire).
Molto pratico lo schermo LCD, che può essere orientato in verticale (sopra e sotto) così da consentire scatti sfalsati rispetto all’asse dell’obiettivo senza costringere a contorsionismi strani.
Il wi-fi incorporato consente, scaricando l’app Canon, di controllare la fotocamera dallo smartphone, cosa utile per autoscatti o scatti su treppiede dove non bisogna muovere la macchina.

Peso e dimensioni sono più che indicate per un utilizzo in montagna: 310 gr per un ingombro di 10,5 x 6 x 4 cm. Scegliendo la giusta custodia (io ho optato per una resistente LowePro) io la porto attaccata comodamente alla cinghia ventrale dello zaino, assicurandola per sicurezza con un moschettoncino. Rispetto alla reflex davvero un’altra vita…

Batteria al litio discreta. In utilizzo normale la Canon la dà per oltre 200 scatti. Usandola però al freddo, in occasione di gite di scialpinismo, vedo che la capacità effettiva scende a circa 80 / 100 scatti. Diciamo che per gite di 2 o più giorni è saggio portarsi una pila di scorta.
Gli unici due limiti che ho riscontrato sono:
- l’interfaccia del menu e dei comandi, che non sempre sono intuitivi. A volte, per trovare un comando o un’impostazione (magari per ovviare ad una modifica accidentale) si fa fatica perché la logica è poco intuitiva. In questo altri produttori, come Nikon, sono più chiari;
- l’assenza di un mirino ottico, che fa sentire la sua mancanza in condizioni di luce molto forte, dove è più difficile controllare l’inquadratura dall’LCD. Penso che questa sia stata una scelta per limitare, oltre ai costi, anche l’ingombro.

A parte questi ultimi due aspetti, però, la considero un prodotto davvero valido per chi va in montagna (anche) per fotografare. Insomma, direi che la Canon G7X è la “mia” macchina fotografica da montagna. Compatta, leggera, con un’ottima qualità di immagine e un’ampia possibilità di personalizzazione dello scatto. Il tutto ad un prezzo tutto sommato accessibile.
Prezzo: € 550 circa