Voto Totale
-
protezione dal vento
-
impermeabilità
-
traspirabilità
-
peso e ingombro
-
indossabilità e libertà di movimento
-
design e dettagli
Un guscio ottimo per il trail, ma non solo
Una giacca al top per impermeabilità con una colonna d’acqua da 20.000 mm ma che sa essere anche molto traspirante. Comprimibilità ed ergonomia molto buoni, che la rendono ideale per trail lunghi con qualsiasi tempo.
Pro
- Materiali e vestibilità
- Protezione dalle intemperie
- Peso
- Comprimibilità e ingombro
- Estetica
Contro
- Il cappuccio non ha una forma ottimale in caso di forte vento
Sul mercato si trovano moltissime giacche antipioggia. Per uno skyrunner, ma in generale per chiunque va in montagna, sono un capo che non deve mai mancare nel proprio zaino, neppure in estate.
La forte concorrenza ha portato negli ultimi anni ad un aumento continuo della qualità e oramai sono spesso solo i dettagli a differenziare un prodotto dall’altro. Dettagli che però nel tempo o in certe situazioni fanno la differenza.
Per questi motivi ho voluto provare a fondo il Karpos Lot Rain. In armadio ho diverse giacche di differenti marche ed è importante conoscere pro e contro di ognuna, in modo da sapere cosa aspettarsi e quale infilare nello zaino “perché è richiesto dal regolamento di gara” e quale invece scegliere per i momenti in cui serve davvero o conservare per le occasioni speciali.
La Karpos ha fatto un ottimo lavoro con questo prodotto, soprattutto coi materiali davvero di primo livello. La scheda dice che sopporta addirittura 20.000 mm d’acqua (e la differenza rispetto ai 10.000 standard si vede quando lo si usa in condizioni pesanti) pur vantando un ottimo livello di traspirazione pari a 20.000 g/m2/24 ore.
In definitiva può essere utilizzato per rispettare le richieste di qualsiasi gara di skyrunning a livello mondiale (normalmente vengono chieste 10.000 mm, qualche raro caso 15.0000). Tutto ciò con un peso veramente contenuto: 184g molto simile, se non inferiore, ai prodotti della concorrenza.
Il Karpos Lot Rain Jacket in dettaglio

Come dicevo la prima cosa che si nota della giacca è la cura dei materiali e delle lavorazioni: nastrature termosaldate ed elastici sono posizionati nei punti giusti e offrono un’ottima resistenza e comfort mentre la si indossa. Il peso è incredibilmente leggero per le prestazioni che offre ed è possibile ripiegarlo in modo che occupi uno spazio nello zaino veramente ridotto.

Correre con questa giacca è veramente comodo. I movimenti non sono per nulla impacciati e, anche dopo uscite lunghe e impegnative, lo sfregamento dei materiali non inficia la tenuta all’acqua.
Un altro punto forte è la traspirabilità: terminata la pioggia ci si può permettere di mantenere indossata la giacca senza ritrovarsi fradici del proprio sudore.
I numeri dipendono dalle caratteristiche personali ma sotto ai 10 gradi esterni, con un vento leggero, ci si può permettere una corsa non troppo impegnativa senza problemi.
In caso di trekking o alpinismo il comfort è assicurato.

Un punto debole da segnalare è il disegno del cappuccio. I problemi sono fondamentalmente due: il primo è lo “spoiler” superiore, che serve a non far penetrare l’aria nella zona superiore della testa, purtroppo come spesso capita è disegnata un po’ “bassa” e quindi andrà a dar fastidio a chi come me porta gli occhiali.
Nessun problema invece per chi ha buona vista o utilizza le lenti a contatto. La seconda pecca è invece il fit laterale: spesso le giacche hanno una forma molto avvolgente sulle guance, ad alcuni da fastidio ma in caso di condizioni difficili (vento in viso, magari ghiacciato) questo permette di isolare per bene la zona delle orecchie.
Questa giacca invece predilige la comodità, quindi l’apertura è ampia e potrebbe permettere il passaggio di spifferi fastidiosi.
Un cordino posteriore (utile accessorio quasi mai presente in questi prodotti) permette un certo margine di regolazione, pur rimanendo nei limiti del disegno complessivo. C’è da dire che un buon berretto e scaldacollo risolve questo problema.

Un altro punto interessante che mi ha stupito è la resistenza dei materiali a graffi (sono passato indenne in un roveto senza il minimo graffio) e la “pulibilità”: anche se si sporcasse con del fango basta una sciacquata per rimuoverlo senza problemi. Il che eviterà lavaggi più intensi che vanno giocoforza a ridurre l’impermeabilità nel tempo.

Una nota di merito va alla tasca frontale, posizionata in modo ottimo e di facile accesso anche usando guanti, garantisce una protezione impeccabile a documenti o accessori (che non si piegheranno o bagneranno).
Questo un pezzo di carta igienica l’ho tenuto nel taschino per 3 ore di trail running, di cui una con vento e pioggia davvero intensi e non si nota nessun segno di umidità.
Conclusioni
Il Karpos Lot Rain Jacket è un prodotto che mi ha davvero stupito, in primis per la qualità dei materiali ma anche per la cura di dettagli che normalmente vengono ignorati. È evidente che il produttore ha investito molto per realizzare questo prodotto, e direi che gli sforzi sono stati ricompensati.
Personalmente lo valuto come prodotto top di gamma, ad un prezzo che si posizione nella media del mercato, non potrei quindi che consigliarlo ad occhi chiuso ad un pubblico che ricerca un certo livello di prestazioni pur mantenendo un rapporto qualità / prezzo davvero competitivo.
Ricollegandomi alle considerazioni iniziali, questa giacca va di diritto nel cassetto del materiale “pregiato” da usare per le uscite di più giorni in cui non si sa cosa si può trovare, per le gare dove il meteo è incerto e si ricerca la massima affidabilità. O anche per i casi in cui le condizioni sono davvero pessime ma si decide di uscire comunque, sia a camminare, correre o fare alpinismo.
Acquista Online
4 risposte
la uso da 3 anni a giorni alterni in inverno , abito in montagna piove o nevica spesso , il mio parere è che è fantastica l’ideale per correre , ogni anno faccio 2000 km quindi ci ho fatto circa 1800km ( solo inverno primavera) di più non si può chiedere . Ora è finita mi appresto a ricomprarla
Grazie Carlo della tua testimonianza, che conferma il nostro buon giudizio!
Appena ordinata dopo aver tenuto a mente a lungo questa recensione, infatti ho una Karpos Cima che dopo due secondi mi fa sudare tantissimo e mi ritrovo zuppo di sudore, completamente bagnato, tanto che la devo togliere perché è fastisiosa, è come avere indosso un sacchetto di plastica che non mi fa respirare e mi ritrovo bagnatissimo, è valida solo se si sta fermi. Spero la Lot Rain sia migliore sotto questo punto di vista, a me serve solamente per proteggermi dalla pioggia durante i trekking e che sia traspirante però. Speriamo bene.
Preso la Lot Rain a fine stagione con un bel sconto – giacca fantastica, peso ridicolo, buon cappello, da portare con se quasi sempre.