Voto Totale
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Protezione dal vento
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Impermeabilità
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Isolamento termico
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Traspirabilità
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Peso e ingombro
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Indossabilità e liberà di movimento
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Funzionalità
In sintesi
Un guscio estremamente versatile, adatto a trekking prolungati ma anche a scialpinismo e alpinismo in quota. Materiali di qualità, con una membrana che garantisce ottima impermeabilità unita ad una buona traspirabilità in fase di salita. Peso e ingombro non minimalisti, ma adeguati alla tipologia di capo.
Pro
- Protezione da vento e acqua
- Buona traspirabilità
- Versatilità di impiego
- Resistenza e sostenibilità ecologica dei materiali
- Sensore Recco
Contro
- Vestibilità un po’ abbondante
- Assenza di doppio cursore della zip
Spesso leggo sui social le domande di chi cerca un guscio versatile che vada bene un po’ per tutto: dal trekking, all’alpinismo, fino alla passeggiata in centro. Devo dire che la giacca Helly Hansen Verglas Infinity Shell è qualcosa che si avvicina molto a questo desiderio. Infatti, una delle doti principali di questo guscio è proprio la sua versatilità.

Caratteristiche tecniche
Helly Hansen è un marchio norvegese famoso per l’abbigliamento nautico e da sci, che ha da poco rinnovato la sua linea di capi outdoor.
Degno di nota è l’impegno del brand in ambito ambientale. Il tessuto utilizzato dalla giacca Verglas è composto dalla membrana Lifa Infinity che è traspirante e impermeabile senza l’utilizzo di sostanze chimiche, PFC e con lo strato più esterno ottenuto da materiali riciclati.

Qui le principali caratteristiche della giacca Helly Hansen:
- Costruzione hardshell a 3 strati con tessuto esterno riciclato
- Membrana impermeabilie e traspirante Lifa Infinity
- Zip ascellari di aerazione
- Cappuccio compatibile con l’uso del casco
- Tasche compatibili con l’imbrago
- Cuciture nastrate e zip YKK impermeabili
- Sistema con sensore Recco
- Peso: 470 grammi
Modalità di test

Ho testato la giacca Helly Hansen Verglas Infinity Shell per circa 3 mesi in diverse attività e ambienti. A fine stagione scialpinistica, mi ha accompagnato su quote tra i 3.000 e i 4.000 metri. Durante l’estate l’ho usata sia per escursioni in giornata, con pioggia leggera ma continua, sia per trekking di più giorni. Le temperature sono state comprese tra i -5 e i 20 gradi circa.
La prova sul campo della giacca Helly Hansen
La prima sensazione con la giacca Helly Hansen Verglas è di robustezza e qualità dei materiali impiegati. E’ un hardshell vero, che trasmette da subito la capacità di isolare dall’esterno. Il design è minimale e senza fronzoli, nello stile e nei colori.
Il tessuto al tatto non è morbidissimo e non è elastico. Questo, insieme ad una vestibilità abbondante, rendono il guscio un po’ rigido e dal taglio classico. Spoiler: se siete fanatici dei capi fast & light non è la giacca che fa per voi.
Dotazioni e regolazioni
Ma veniamo agli aspetti funzionali. In questo la giacca Helly Hansen Verglas si comporta decisamente bene e dimostra la sua grande versatilità.
Due ampie tasche frontali posizionate al di sopra della linea dell’imbrago sono disponibili per stivare le pelli da scialpinismo e altri piccoli oggetti.
Le coulisse a fondo vita permettono di chiudere bene la giacca e sono fatte in modo che il cordino non penzoli all’esterno ma si raccolga comodamente all’interno. I polsini sono regolabili con il velcro e sono comodi da usare sopra i guanti, anche quelli da sci.


Il cappuccio è ampio e consente di essere indossato sopra al casco da alpinismo o da sci, regolandosi in modo preciso e intuitivo. Rimane un po’ abbondante per l’uso senza il casco, ma comunque senza dare troppo fastidio.

Colpisce positivamente la presenza del sensore Recco, che agevola la ricerca professionale in caso di slavina e denota l’anima anche sciistica della giacca.

L’unico neo che ho riscontrato è l’assenza della doppia zip sulla cerniera principale, che avrebbe agevolato l’uso con l’imbrago.
Impermeabilità e traspirabilità
Purtroppo non ho dati ufficiali sull’impermeabilità (colonne d’acqua) e sulla traspirabilità (grammi al mq).
Ho comunque testato l’impermeabilità della membrana Lifa Infinity della giacca Helly Hansen Verglas sia durante un temporale, sia con un test artigianale fatto in casa.
In entrambi i casi non ho mai avuto problemi di infiltrazioni. Anche dopo aver lasciato il tessuto esposto all’acqua stagnante per 10 minuti, è bastato rimuovere l’acqua per ritrovarlo senza aloni di umidità, né interni né esterni.


Per quanto riguarda la traspirabilità, la mia esperienza è stata decisamente positiva. Durante un’uscita di scialpinismo con tempo freddo ho tenuto il guscio sopra il softshell e – nonostante io sudi parecchio – arrivato in cima non ho riscontrato i classici e fastidiosi accumuli di umidità.
Stessa sensazione in occasione di una salita a bassa quota sotto un leggero temporale con vento forte.

Oltre alle doti della membrana, la traspirabilità è favorita dalle due generose zip ascellari, che personalmente trovo davvero comode in un guscio di questo tipo.

Ottima la protezione dal vento e dalla pioggia laterale, grazie al cappuccio regolabile e al collo alto che copre il mento e la bocca.
Vestibilità, indossabilità e ingombro
La vestibilità della giacca Helly Hansen Verglas Infinity Shell tende ad essere abbondante, come nel caso di altri brand nordici o americani.
Nel mio caso, che vesto una XL europea, ho optato per una L della Helly Hansen. Una taglia che mi consente l’utilizzo del guscio sopra il secondo strato e anche sopra il piumino senza maniche.

In generale la giacca, pur non avendo un fit aderente, è disegnata bene e accompagna i movimenti del corpo, anche durante la pratica dello sci dove busto e braccia si danno parecchio da fare.

L’ingombro invece non è il punto di forza della giacca Helly Hansen. Essendo un 3 strati, una volta ripiegata occupa all’incirca l’equivalente di 2 – 2,5 litri. Non moltissimo ma neanche poco.
Consigliata per

Consiglio la giacca Helly Hansen Verglas per chi cerca un guscio “vero”, capace di difendere da vento e pioggia in ogni condizione. Non chiedetele di fare trail running o scialpinismo fast and light, per il quale esistono gusci più minimalisti e leggeri (ma meno protettivi).
Se però fate trekking intenso, scialpinismo invernale o in quota e alpinismo classico, la sua versatilità e la sua qualità costruttiva vi saranno molto utili. Così come la sua vestibilità, che le permette di essere comodamente indossata in inverno sopra altri strati.
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