Voto Totale
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Protezione dal vento
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Impermeabilità
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Isolamento termico
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Traspirabilità
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Peso e ingombro
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Indossabilità e libertà di movimento
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Design e funzionalità
In sintesi
Giacca e pantaloni in soft-shell innovativo e a costruzione ibrida, confortevole e dall’ottimo compromesso tra termicità e traspirabilità. Ideato per lo scialpinismo classico con ritmi anche sostenuti e possibili ripellate.
Pro
- Versabilità
- Traspirabilità e dispersione del calore
- Comodità e praticità di utilizzo
- Estetica
Contro
- Resistenza del tessuto allo sfregamento in alcune zone
Introduzione
Il completo da scialpinismo Karpos Alagna Plus Evo rappresenta un buon esempio di design all’insegna della “ibridazione”. Da un lato si pone come soluzione intermedia tra i classici hard-shell (soprattutto a livello di pantalone) e le tutine di derivazione race. Dall’altro è il frutto di una combinazione attenta di materiali diversi, ognuno con una sua propria funzione.
Insomma sono capi innovativi, soft-shell ibridi che rispecchiano bene la filosofia di un brand che personalmente apprezzo molto proprio per la sua capacità di fare innovazione.

Ho utilizzato il completo Karpos Alagna Plus Evo nel corso dei mesi di dicembre e gennaio, in occasione di 6 diverse uscite con le pelli. Temperature tra i -10 e 0 gradi, con vento da debole a moderato.
Il completo Karpos Alagna Plus Evo in dettaglio
“Ibrido” è bello
La caratteristica fondamentale dei pantaloni e della giacca Karpos Alagna Plus Evo è la costruzione ibrida che si percepisce chiaramente già a livello visivo. Ogni tessuto ha una sua funzione e promette di fornire calore e protezione dove questi servono e traspirabilità dove il calore deve essere disperso.


Francamente, prima di usarlo avevo qualche perplessità in proposito. Questo perché, come sa chiunque pratichi questo sport, lo scialpinismo è un’attività che procura calore e freddo in modalità estreme e a distanza anche di pochi minuti. Basta cambiare assetto, esposizione, versante per essere assaliti dal caldo (in salita) o dal vento gelido (su un colle o su un versante nord).
Ma vediamo da vicino proprio questa costruzione ibrida.
Tanti tessuti per diverse funzioni

I designer di Karpos hanno scelto di utilizzare tessuti caldi ma traspiranti (Thermo Fleece e Thermodrytex Plus) per le parti più interessate alla dispersione del calore: schiena, fianchi e parte posteriore delle gambe.

Il Thermodrytex Plus in particolare è un tessuto utilizzato molto per il ciclismo invernale e garantisce calore ed elasticità.
Per le zone del corpo più esposte al vento e al freddo, invece, si è scelto un tessuto idrorepellente (K Shell) con una imbottitura leggera in Polartec Alpha 60 gr. È il caso del petto, della parte alta delle braccia e delle spalle.

Il tutto con una vestibilità slim, aderente ma non compressiva, che si chiude bene sui polsi, sui fianchi e sulle caviglie grazie ai tessuti elastici che “sigillano” bene dall’ingresso di vento e neve.


Peso complessivo: 1.070 gr (pantaloni + giacca nella taglia XL).
La prova sul campo del Karpos Alagna Plus Evo
Il completo Karpos Alagna Plus Evo mi ha stupito per la capacità di mantenere la sua promessa: adeguarsi in modo intelligente alle diverse condizioni e temperature che si incontrano durante una gita.
La mia configurazione per il top è sempre stata la seguente: intimo a maniche lunghe di grammatura leggera (Mizuno Breath Thermo) e mid layer Odlo di grammatura medio-leggera. Per le gambe solo i pantaloni, senza leggins o altro strato.

La salita
Appena partiti dal parcheggio, i tessuti più isolanti e il cappuccio aiutano a “sigillare” il calore in attesa che il corpo prenda il suo ritmo e la sua temperatura ideale. Poi, quando la frequenza cardiaca aumenta, il calore si disperde facilmente grazie alla traspirabilità della zona laterale e posteriore. Funzionale la zip, sempre facilmente manovrabile anche con i guanti.

I pantaloni non hanno le tradizionali zip lateriali dei modelli di concezione hard shell e questo inizialmente mi aveva un po’ preoccupato. Ma alla luce dell’esperienza, almeno con temperature abbastanza rigide, non ho mai sentito l’esigenza di “aprire un oblò”.
A proposito di pantaloni, l’altra mia perplessità era relativa alla presenza di una sola ghetta ad elastico. Ma anche qui, anche con lo scarpone in modalità walk, l’elasticità del pantalone è tale da coprire con efficacia tutto il gambale, ganci compresi.


Quindi, salita promossa a pieni voti. In tutte le uscite non ho mai sentito l’esigenza di aggiungere alla giacca Karpos Alagna Plus Evo un ulteriore strato, ma neppure di toglierla per l’eccessivo calore.
La discesa
Arrivati in vetta e cambiato assetto, 2 volte su 3 sono potuto scendere senza aggiungere altro abbigliamento. Ciò mi ha consentito di godermi la discesa con una temperatura corporea ottimale e senza quella sgradevole sensazione di accumulo di condensa quando si scia con il guscio o il piumino. Solo nelle occasioni in cui soffiava il vento e la temperatura era piuttosto rigida, ho preferito aggiungere anche il mio storico guscio in Gore-Tex 3 strati.

Un plauso particolare alle due tasche della giacca: dotate di comode cerniere sono ampie e utilissime per infilarci buff, berrettini, barrette e – per chi è un fan della ripellata – anche le pelli. Così non ci si deve neanche togliere lo zaino tra la salita e la discesa.

Il rovescio della medaglia
A tanti vantaggi corrisponde anche qualche punto di debolezza.
Il primo, ovvio, è che non trattandosi di tessuto hard-shell idrorepellente (tranne che per torace e spalle), non ci si può rotolare nella neve. Banalmente non si può mangiare il panino seduti sulla neve in vetta, perché le natiche sono protette da tessuto elastico, termico ma non impermeabile. In ogni caso, i pantaloni reggono senza problemi cadute su neve polverosa senza bagnarsi (test effettuato durante la discesa di un divertente ma dispettoso boschetto!).

L’altro difetto, un po’ meno perdonabile, è che alcuni tessuti hanno dimostrato la tendenza a logorarsi un po’ velocemente. In particolare, la zona in prossimità delle ascelle ha creato del “pilling”, probabilmente per lo sfregamento con gli spallacci dello zaino. Nulla di drammatico a livello funzionale, ma non dovrebbe succedere.
Conclusioni
Il completo Karpos Alagna Plus Evo dimostra ancora una volta che l’innovazione è la strada giusta per avere capi sempre più funzionali e intelligenti. Capi di cui si apprezza davvero il lavoro di ricerca che c’è dietro e che giustifica pienamente la differenza di prezzo con i marchi low-cost.
Certo, si tratta di un capo specifico. Poco adatto per i freerider duri e puri che mangiano powder mattino e sera, per i quali sono indicati capi più protettivi sul fronte della neve e del freddo.
Ideale invece per chi fa freetouring e scialpinismo classico con un ritmo di salita sostenuto (anche se non estremo) e che, arrivato in cima, vuole scendere velocemente per poi magari ripellare. Il tutto senza doversi cambiare di abbigliamento. Insomma, grande versatilità per chi fa dislivello e incontra durante la gita condizioni ambientali anche molto diverse.
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4 risposte
Capo top assoluto per scialpinismo in dolomiti, usato da dicembre a aprile, la recensione rispecchia a pieno cosa penso di questo capo. consigliatissimo
Grazie Roberto!
Giacca e pantaloni super per lo scialpinismo. Ottima traspirabilità e resistenza al vento. Testato fino a -19 e non ho avuto freddo! Unico neo il tessuto che è delicato, se si incontra della roccia si disintegra, ma abbinato ad un bel guscio è perfetto! Super consigliato!
Grazie per il tuo feed-back, Maco!