In arrampicata le scarpette sono lo strumento più importante per lo scalatore. Il loro sviluppo e il loro miglioramento nel corso degli anni vanno di pari passo con l’innalzamento del grado di difficoltà che al giorno d’oggi gli scalatori riescono a superare.
A cosa servono le scarpette
Le scarpette d’arrampicata lavorano all’unisono con i nostri piedi per:
- sostenerci e agganciarci alla roccia.
- comunicarci su cosa siamo appoggiati e come dobbiamo eseguire il prossimo movimento.
- proteggerci dalla roccia.
Quindi, supporto, sensibilità e protezione: queste sono le tre funzioni a cui deve assolvere una scarpa da arrampicata.
La scelta delle scarpette, dovendo queste adattarsi perfettamente ai piedi, è difficile e necessita di un po’ di tempo. Un climber esperto ha sviluppato le sue preferenze nel corso degli anni, ha individuato le scarpe con cui si trova meglio ed è in grado di scegliere le scarpe in base al tipo di arrampicata che vuole affrontare.

Un climber al suo esordio, oltre a capire quale arrampicata più gli piace, dovrà anche capire quali siano le sue preferenze in fatto di scarpe.
Costruzione delle scarpette da arrampicata
In generale troviamo scarpe dritte, asimmetriche o molto asimmetriche.
Una scarpa dritta è in genere comoda ma meno precisa. Mano a mano che aumenta l’asimmetria della scarpa sempre più tensione è concentrata sulla punta, sull’alluce del piede, e quindi la spinta è maggiore, ma lo è anche la sofferenza.

Le componenti che costituiscono la scarpetta
La scarpette sono essenzialmente composte da quattro elementi:
- tomaia
- sistema di chiusura
- gomme, tiranti, tallone
- intersuola e suola
La tomaia è il “guanto”, in pelle o materiale sintetico, che viene poi calzato sulla forma della scarpa. Sulla tomaia sono poi incollate – “montate” – tutte le gomme laterali, tiranti, talloni, punta che determinano la struttura elastica della scarpa. Infine è montata la suola.

La tomaia
La tomaia deve essere un guanto che avvolge il piede, senza che avanzino dei vuoti. I vuoti nella tomaia sono punti in cui non si riesce a spingere, ovvero non si ha sostegno perché la scarpa cede. Ma allo stesso tempo questi vuoti non fanno “sentire” cosa si ha sotto i piedi. Se percepisco un appoggio largo allora posso allentare la presa delle mie mani e risparmiare preziosa forza, se invece l’appoggio percepito è piccolo allora il piede comunica alla mia mano di “stringere”.
Il sistema di chiusura della scarpetta
Considerando la grande innovazione apportata sulle tomaie, la divisione tra ballerine, lacci e velcro è ormai riduttiva.
Sempre più spesso vediamo infatti una costruzione ibrida. La tomaia chiude il piede con una calza elastica integrale, come una ballerina. Viene poi montato un velcro per rinforzare la chiusura e tensionare l’arco plantare. Questo è il concetto alla base, ad esempio, della rivoluzionaria Solution.

I benefici di questa costruzione sono la sensibilità di una ballerina, unita al tensionamento maggiorato sull’arco plantare che permette spinte maggiori in punta e forti trazioni in tallonaggio. Situazione in cui le ballerine rischiano di essere scalzate. Molto spesso troviamo solo un velcro nella parte alta. In questo modo si lascia libera tutta la parte superiore della punta per posizionare la gomma morbida necessaria per gli agganci di punta (toe-hook).

Se andiamo a guardare i cataloghi di tutte le marche di scarpette, troveremo che i modelli da alte prestazioni per boulder e falesia hanno la costruzione ibrida con velcro: La Sportiva Solution, FiveTen Hiangle, Unparallel TN pro, Scarpa Drago, Tenaya Mastia.
La costruzione ibrida ha praticamente cancellato le ballerine. Ora sul mercato troviamo pochi modelli, tra cui la inossidabile Cobra o la innovativa Mantra.
Abbiamo poi le tomaie aperte con chiusura a velcro o lacci .
Il sistema a lacci ha il vantaggio che la scarpetta da arrampicata può essere generalmente regolata e tensionata con maggiore precisione, fasciando meglio il piede.
Per contro la chiusura a velcro consente una velocità di calzata (e di scalzata) notevolmente superiore, che può essere un vantaggio quando si indossano scarpette particolarmente strette.

Suola e intersuola
Intersuola e suola determinano la rigidità della scarpetta da arrampicata.
Una scarpa morbida permette di avere ottima sensibilità sotto i piedi e consente di “spalmare” il piede su appoggi svasi. Ma una scarpa morbida, affinché ci possa sostenere su appoggi piccoli, deve essere acquistata stretta. Questo perché la sua struttura non è in grado di sostenerci da sola, ma deve essere tensionata opportunamente per dare sostegno. Questa tensione alla lunga stanca molto i piedi, oltre al fatto che il flessore dell’alluce deve lavorare molto. Inoltre attenzione che una scarpa morbida comprata troppo stretta può perdere le sue doti di sensibilità.
Una scarpa rigida è invece in grado di sostenere anche su appoggi piccoli senza la necessità di essere calzata troppo stretta. Questa è la scelta migliore per chi fa vie a più tiri o alpinistiche. Una scarpa non stretta e che sostiene bene alleggerisce di molto lo sforzo dei piedi e permette quindi di scalare tutto il giorno. Chiaramente questo va a scapito della capacità di “spalmare”.

Vediamo ora come scegliere le scarpette da arrampicata sulla base del tipo di scalata.
Scegliere le scarpette da arrampicata in base al terreno
Scarpette per il boulder
Si usano scarpe morbide, perché in genere i blocchi hanno forme più tonde e necessitano anche una buona capacità di spingere in aderenza, su appoggi svasi e non netti. Sui boulder si tengono poco le scarpe ai piedi, quindi possono essere prese strette. Il tallone deve essere perfetto e la scarpa deve avvolgere in modo ottimale il piede per la massima sensibilità. La scarpetta deve anche avere buone capacità di aggancio in punta.

Scarpette per la falesia
In genere serve una scarpa che sostenga di più e che permetta di spingere bene sugli appoggi, soprattutto se si prediligono le placche agli strapiombi. Serve una scarpa un po’ più comoda per non soffrire intanto che si riposa e si può in alcuni casi essere meno esigenti sul tallone se in genere si tallona poco.

Scarpette per vie lunghe
Qui serve una scarpa che sostenga molto, un po’ più comoda a livello di costruzione e possibilmente chiusa con velcro per poterla sfilare in sosta. Tuttavia esistono anche scarpe chiuse a lacci ma sono così comode che non le si slaccia mai, come le TC pro di La Sportiva.

Oltre al terreno, l’altra cosa da valutare attentamente è che cosa richiedono i nostri piedi.
Scegliere le scarpette da arrampicata in base al piede
Scarpette da arrampicata per donne
Molte marche propongono le versioni LV (low volume) dei loro modelli. Queste versioni sono più strette, pensate soprattutto per meglio adattarsi al piede femminile, più magro.
Altre marche, come La Sportiva, propongono invece le versioni Donna dei loro modelli di punta. A parità di forma, l’intersuola è un po’ meno rigida per compensare il minor peso delle scalatrici donna.
Ma queste versioni offrono anche agli uomini ulteriori possibilità di scelta per avere scarpe più strette nelle versioni LV o più morbide nelle versioni femminili.
Forma e lunghezza del piede
Grazie alle versioni LV si ha quindi a disposizione una maggiore varietà di forme che si adattano ai nostri piedi. In ogni caso sono validi due consigli:
- fate attenzione che il velcro riesca a chiudere bene, soprattutto se avete il collo del piede molto alto.
- il nostro corpo è asimmetrico: sicuramente avrete un piede più lungo dell’altro. Per la lunghezza della scarpetta comportatevi così: per boulder e falesia fate riferimento al piede più piccolo, per multipitch a quello più grande.

Quale numero per le scarpette da arrampicata
Capire che numero acquistare delle scarpette da arrampicata è un argomento spinoso. Una volta le scarpe si “mollavano” tanto perché erano costruite con tomaie in pelle naturale. Quindi si era costretti a comprarle molto strette, per compensare questo allentamento. Ora, con tomaie sintetiche più stabili dimensionalmente, si può optare per numeri più giusti.
Ovviamente dipende dai gusti: scarpette da arrampicata strette offrono maggiore spinta e precisione su piccoli appoggi, ma in aderenza possono andare meno bene.

Fate attenzione che una scarpa troppo stretta può non riempire bene il tallone; sorprendentemente un mezzo numero in più lo riempie meglio. Quando siete in negozio prendetevi il tempo di provare tutti i numeri disponibili.
Infine, questa scelta è legata anche alle motivazioni per cui si arrampica. Se scalo per passare una bella giornata all’aperto prediligo una scarpa più comoda. Se invece l’arrampicata è diventata il mio tarlo allora sono più disponibile a soffrire avendo in cambio maggiore precisione e spinta.
Suola e risuolatura delle scarpette da arrampicata
In generale sul mercato troviamo due tipologie di gomme: morbide per massima aderenza e un po’ più rigida per massimo supporto. La prima si consuma un po’ più della seconda. Lo spessore è mediamente 3 mm.
Importante: verifichiamo la possibilità di risuolatura in centri autorizzati. Se le scarpette da arrampicata sono risuolate in questi centri allora possono tornare come nuove. Questo perché vengono usate suole originali, che poi sono montate usando le forme di fabbrica delle scarpe. Invece se la scarpa è risuolata in centri non autorizzati, non vengono usate forme originali.
Nel caso della risuolatura direttamente in fabbrica si ha poi l’opportunità di avere la sostituzione delle fasce laterali e dei tiranti.
Una scarpa nuova tiene circa 20 uscite di falesia, prima di essere risuolata.

Consigli finali per scegliere le prime scarpette da arrampicata
Se state iniziando ad arrampicare è meglio che vi orientate verso scarpette versatili e comode. Prendetele del vostro numero o poco di meno, l’importante è che sentiate l’alluce bene in punta, senza vuoti.
Privilegiate scarpette a geometria dritta e di prezzo non esagerato. In questo modo potrete abituare il piede ad una calzata più avvolgente rispetto alle scarpe di tutti i giorni, potrete tenere le scarpette a lungo ma comunque inizierete ad acquisire sensibilità sugli appoggi.
Quando avrete acquisito più esperienza, comincerete a capire cosa volete indossare sui vostri piedi e potrete muovervi su scarpette da arrampicata più performanti.

Calzini con scarpette da arrampicata, sì o no?
Ebbene sì: le scarpette sono sviluppate per essere indossate senza calze. In questo modo si massimizza la sensibilità e il feedback dalla roccia ai recettori dei piedi. Questo vale soprattutto per i modelli di punta a costruzione ibrida di cui si diceva sopra. Però tranquilli: per scarpe meno performanti l’uso del calzino non porta alcun svantaggio! 😉