Come scegliere le scarpe da trail running

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Scegliere le scarpe da trail running è sicuramente l’aspetto più importante per chi corre in montagna. Come anche in altre attività, la scelta della calzatura sbagliata può rovinare la giornata o, peggio, causare infortuni più o meno seri. Nel trail, questo aspetto si accentua maggiormente perchè i piedi e le ginocchia subiscono sollecitazioni molto più continuative e alla lunga traumatiche di qualsiasi altro sport alpino.

In questa guida cercheremo di analizzare le differenze tra le varie caratteristiche delle scarpe. Come per gli sci da scialpinismo, raramente esiste una scarpa migliore di un’altra: bisogna saper scegliere il modello con le caratteristiche corrette per l’utilizzo che ne faremo.

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Le caratteristiche delle scarpe da trail running

Distanza

Suddividere le scarpe da trail per brevi, medie e lunghe distanze è la strada più semplice per iniziare ad operare una prima classificazione. Occorre tuttavia fare molta attenzione: questa categorizzazione è indicativa e dipende molto dalle caratteristiche del runner.

Il trail running è uno sport in cui l’adattamento fisiologico del nostro corpo conta almeno, se non di più, quanto il grado di allenamento. Questo è il motivo per cui, ad esempio, molti atleti di alto livello scelgono di correre gare di lunga distanza con scarpe che a un principiante procurerebbero sicuramente dolori o infortuni anche se usate per pochi chilometri.

corsa in montagna scarpe

In considerazione di questo concetto basilare, operare una scelta solo sulla base della classificazione per distanza è riduttivo. Occorre analizzare ogni singola caratteristica delle scarpe da trail running.

Ammortizzazione

In linea di massima una scarpa molto ammortizzata è concepita per trail di lunga distanza e ha una suola un po’ più alta del normale. Le scarpe poco ammortizzate sono invece generalmente più basse e più reattive e vengono preferite quando le ore di gara o allenamento non sono molte.
Grazie all’innovazione nei materiali non è più possibile dire che una scarpa molto ammortizzata sia più pesante di una scarpa reattiva. La variabile che incide maggiormente sul peso della scarpa ormai è il grado di protezione, di cui parleremo più avanti..

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Tutto questo è abbastanza logico e intuitivo ma ci sono altre variabili da considerare per scegliere le scarpe da trail.

Per un principiante probabilmente una gara o un allenamento da 4 / 5 ore potrebbero già essere molto impegnativi, quindi ha senso che usi delle scarpe reattive? Probabilmente no, molto meglio una scarpa che garantisca una discreta ammortizzazione. Questo aiuterà il suo fisico a condizionarsi per questo sport in maniera graduale, abbassando il rischio di infortuni.

Man mano che il suo fisico avrà imparato a gestire carichi di lavoro più importanti potrà pensare di prendere una scarpa più reattiva, sacrificando un minimo di comfort in favore della performance.

Altro fattore da non dimenticare sono i dolori articolari come il mal di schiena. In questo caso usare la scarpa con il giusto grado di ammortizzazione può fare la differenza.

Stabilità

Qui ci riferiamo al grado di stabilità che il piede ha all’interno della scarpa. Questa deve avvolgere il piede in modo da evitare quella sgradevole sensazione di “slittamento”. Il tutto senza compressioni eccessive.

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Durante l’attività il piede tende a gonfiarsi, quindi bisogna sempre avere un minimo di gioco. Col tempo si impara a conoscere i propri piedi e a valutare l’ampiezza di questo gioco.

Un errore da non commettere è quello di associare la larghezza della suola alla stabilità. Se abbiamo la pianta stretta è controproducente comprare una scarpa larga pensando di essere più stabili, perché il nostro piede si muoverà comunque dentro la scarpa, vanificando il risultato.

Discorso diverso merita la lunghezza della scarpa. Preso atto che dei micromovimenti all’interno della scarpa ci saranno sempre, è buona regola comprare una misura che garantisca qualche millimetro di agio in punta. Questo eviterà dolori agli alluci nella fasi di discesa e unghie nere.

Altro aspetto importante è il grado di morbidezza del materiale ammortizzante. Un materiale molto morbido fornirà un’ottima ammortizzazione ma penalizzerà la stabilità, bisogna quindi trovare il giusto compromesso.

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Attenzione, questa caratteristica è molto condizionata dalla corrispondenza tra la forma del nostro piede e la scarpa! Chi ha un piede magro troverà instabile una scarpa concepita per una pianta larga.

Protezione

Nel trail running il piede necessità di essere protetto non solo dalle sollecitazioni della corsa, ma anche dalle asperità del terreno.

A tal fine vengono adottati diversi accorgimenti:

  • Rinforzo in punta che protegge le dita in caso di impatto accidentale
  • Zona del tallone più rigida, alta o bassa,
  • Tessuto della tomaia più robusto.
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Generalmente per offrire maggiore protezione al piede i costruttori di scarpe da trail running usano tessuti e materiali più robusti e quindi pesanti. Ecco perchè il peso è direttamente proporzionale al grado di protezione che la scarpa garantisce al piede.

Come scegliere scarpe da trail running

Altri sistemi di protezione, che non tutte le scarpe hanno, sono:

  • La ghetta, che alcune scarpe hanno integrata per evitare che qualche sassolino o altri detriti possano infilarsi all’interno.
  • I sistemi di protezione per le stringhe, solitamente sono delle retine contenitive che evitano il rischio di incagliarsi in qualche ramo o radice.

Il livello di protezione prescinde dalla distanza di gara o allenamento ed è da valutare in base alla tipologia del terreno che troveremo ed alle nostre abilità tecniche. Vero è che in una gara molto lunga sarà più facile incontrare tratti di terreno insidioso, motivo per cui le scarpe studiate per le lunghe distanze sono solitamente più protettive.

Suola

Ovviamente la suola ideale è quella che garantisce un’ottima trazione ed un’ottima tenuta, ma non tutti i terreni sono uguali .Per esempio una suola con dei tacchetti molto pronunciati che va bene su terreni erbosi o fangosi, molto probabilmente non darà le stesse garanzie di tenuta su terreni più rocciosi.

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In presenza di fondi particolari occorre scegliere le scarpe da trail dotate di suole specifiche. In caso di neve esistono suole con tassellature molto pronunciate e dotate di micro chiodi in grado di garantire tenuta anche su neve pressata o ghiacciata.

Per il fango invece si usano tassellature molto pronunciate e con ampio distanziamento per evitare la formazione dello zoccolo.

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La suola e l’intersuola sono le parti della scarpa da trail che sono più soggette ad usura e deperimento nel tempo. Per questo motivo nel 99% dei casi ci accorgeremo che la scarpa va sostituita perchè sentiremo un feeling diverso a livello di ammortizzazione o di tenuta / trazione.

Nel primo caso significa che l’intersuola non svolge più correttamente il proprio lavoro. Nel secondo caso significa che la suola si è consumata, cosa che sarà evidente anche alla vista.

Drop

Il drop è la differenza di altezza tra il tallone e l’avampiede. La scelta del drop è estremamente personale e dipende dal nostro stile di corsa. Un runner che appoggia di tallone si troverà meglio con una scarpa con drop relativamente alto, perché questo garantirà maggiore ammortizzazione nel punto di impatto. Viceversa, se tendiamo ad appoggiare con l’avampiede una scarpa con drop basso favorirà il movimento della corsa.

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In commercio è possibile trovare anche scarpe con drop zero, ovvero con tallone e mesopiede alla stessa altezza. Queste scarpe sono concepite secondo i principi della corsa naturale o minimalista, una pratica che però richiede un approccio graduale e consapevole.

Il consiglio che mi sento di dare ad un principiante è di scegliere le scarpe da trail con drop intermedio (4-8 mm), senza optare per soluzioni “estreme”.

Scarpe da trail: impermeabili o no?

Riguardo l’impermeabilità delle scarpe da trail è opinione comune che sia meglio avere delle scarpe non impermeabili ma molto traspiranti. Una scarpa impermeabile, pur essendo dotata delle migliori membrane, non sarà mai abbastanza traspirante da riuscire a disperdere tutto il sudore che si produce correndo. E’ facile intuire che dopo poche ore di corsa ci troveremmo con i piedi umidi anche durante una bella giornata, con fondo asciutto.

Un altro problema è che, in caso di pioggia e in assenza di ghette, quasi sicuramente l’acqua si infiltrerebbe dalla calza ed una volta entrata la membrana impermeabile ne renderebbe impossibile l’espulsione..

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Una scarpa non impermeabile e con una buona traspirabilità garantisce un piede asciutto in condizioni di bel tempo e, in caso dovesse entrare dell’acqua asciugherebbe molto velocemente.

L’unico caso in cui questo discorso non è valido è l’utilizzo invernale, soprattutto con fondo nevoso.; Infatti, con il freddo il piede suda di meno, quindi si avrà meno accumulo di vapore all’interno della scarpa. Inoltre, sempre a causa delle basse temperature, se dovesse entrare dell’acqua non si avrebbe una rapida asciugatura delle scarpe.

Per queste condizioni si usano delle scarpe apposite, dotate di membrane impermeabili, e , spesso, con ghette integrate che evitano infiltrazioni di acqua o neve dall’alto.

Sistemi di allacciatura

Attualmente sul mercato troviamo tre sistemi di allacciatura:

  • Stringhe, sistema classico, più “macchinoso” ma di sicura tenuta
  • Quicklace, sistema ormai collaudato da diversi marchi, più veloce ma con meno tenuta delle stringhe
  • Boa, sistema innovativo importato dallo scialpinismo. Attualmente viene usato solo da due costruttori. È molto veloce e con buona tenuta ma più pesante ed ingombrante del quicklace.
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Difficile consigliarne uno a sfavore dell’altro, si tratta di scelte dettate da preferenze personali.

Consigli finali per scegliere le scarpe da trail

Fermo restando che ogni scarpa deve adattarsi a chi la indossa, abbiamo cercato di semplificare al massimo analizzando quali siano gli utilizzi più indicati in funzione del grado di ammortizzazione e protezione. Il diagramma presenta le tipologie di trail più diffuse in corrispondenza dell’incrocio di queste due variabili chiave.

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In generale, ecco qualche consiglio per chi si avvicina al trail running e cerca la sua prima scarpa sono:

  • Evitare l’acquisto di scarpe che esasperano una particolare caratteristica (es: troppa ammortizzazione, drop zero o alto, ecc.);
  • Privilegiare comfort e sicurezza rispetto a leggerezza e reattività;
  • Scegliere una taglia che abbia qualche millimetro di agio per l’alluce, in modo da non rischiare di comprimerlo in fase di discesa;
  • Non lesinare sulla qualità del prodotto. Considerando quanto è traumatica la corsa, quello che non si spende al momento di acquistare la scarpa si rischia di spenderlo in fisioterapia!
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