Se avete deciso di passare dall’arrampicata in falesia a quella sulle pareti alpine, avrete probabilmente bisogno dell’attrezzatura adatta per proteggervi ed assicurarvi durante la progressione.
Ecco quindi l’utilità di utilizzare le protezioni veloci, un insieme di dispositivi, come friend, nut ed altri meno utilizzati, che offrono all’alpinista moderno la possibilità di proteggersi rispettando la roccia ed evitando di addomesticarla con la chiodatura sistematica.

Ma quali scegliere come primo set? Quali sono i pro e i contro di ogni tipologia di protezione? Quanti pezzi occorre avere nella propria dotazione?
Vediamo nel dettaglio i dispositivi più diffusi sul mercato.

FRIEND
Cominciamo dai friend, sicuramente lo strumento più diffuso e pratico per proteggersi in ambiente. I friend hanno rivoluzionato la storia dell’arrampicata, dando slancio al free climbing a partire dagli anni 70’.

Ne esistono numerosi sul mercato, ma quasi sempre con la medesima costruzione: l’asse centrale su cui si inseriscono le camme (tre o quattro), tenute in tensione da una molla. L’attrito tra roccia e camme è ciò che garantisce al friend la sua tenuta.

Una serie standard normalmente è composta da 6 o 7 misure differenti, ma sono presenti anche sul mercato le serie Micro (come i Dragon Fly della DMM recensiti) o misure più grandi usate normalmente nella scalata trad.
Il mercato propone anche versioni Ultralight, come i mastercam della Metolius.


Al di là della casa produttrice la loro costruzione è ormai, a parte qualche dettaglio, la medesima e variano per lo più in rigidità o materiali utilizzati.
Semplificando si possono trovare due tipologie di friend, quelli più rigidi (Black Diamond, DMM, Wild Country) pensati per le fessure regolari del granito e dell’arenaria, e quelli più morbidi (Totem Cams, Alien) adatti al calcare e più facili da piazzare nei buchi.

I principali pro dei friend (se ben piazzati) sono:
- Affidabilità nelle fessure regolari
- Rapidità d’uso e facilità di piazzamento
- Una volta inseriti difficilmente usciranno dalle fessure
I contro sono:
- Difficoltà di piazzamento nelle fessure svase e irregolari.
- Poco versatili nei buchi (solo alcuni modelli sono efficaci).
- Peso e ingombro.
Quanti friend occorre avere nel proprio set? dipende, ovviamente dalle vie che si decidono di affrontare. Per un novizio del trad alpino che si confronta con le prime salite in ambiente può essere sufficiente una serie con misure medio-piccole e medio-grandi (classica serie BD dallo 0.3 al 2).
NUT
I nut, o dadi in italiano, sono l’evoluzione di numerosi dispositivi di sicurezza, usati sin dagli albori dell’alpinismo. Dal sasso incastrato intorno al quale si avvolgeva un cordino, passando per il cuneo di legno, fino a dadi da ferramenta di varie dimensioni.

Il motivo per cui vengono utilizzati ancora oggi sta nella loro affidabilità. Il loro funzionamento è estremamente intuitivo, in quanto sfruttano la conformazione delle fessure per incastrarsi naturalmente.
Tutto ciò richiede esperienza e pratica d’uso, in quanto il loro piazzamento è tutt’altro che scontato. A chi non è capitato di mettere un nut e vederlo fuoriuscire dalla fessura dopo pochi metri di scalata? Oppure dover ingegnarsi per rimuoverlo dal suo incastro perfetto, spesso utilizzando l’indispensabile cava nut?

Sul mercato ne esistono diversi modelli pressoché identici. Una distinzione può essere quella tra nut regolari e offset.
I nut offset hanno una costruzione irregolare, con differente dimensione dei due lati (in pratica due dimensioni dei nut classici in un solo nut). Personalmente mi sento di consigliare un mix dei due modelli nel proprio set, in modo da poter avere più versatilità d’utilizzo.

I pro dei nut sono:
- Versatilità d’uso, dai buchi alle fessure irregolari
- Varietà di dimensione per cui è possibile proteggersi anche in piccole fessure
- Peso e ingombro ridottissimo
- Se ben piazzati sono estremamente sicuri
I contro sono:
- Difficoltà di piazzamento
- Inadatti a fessure regolari senza strozzature
- Inadatti a fessure svase
- Possono facilmente fuoriuscire dalla roccia
- Spesso occorre utilizzare il cava nut per rimuoverli

TRICAM E EXCENTRIC
Molto simili ai nut, i tricam e gli excentric lavorano oltre che in incastro, anche in rotazione.
Non sono molto diffusi e possono essere presi in considerazione per ampliare la propria serie, dato il loro costo ridotto.

Spesso gli Excentric vengono venduti in dimensioni più grandi rispetto ai nuti, mentre i Tricam sono efficaci nei buchi a differenza di altre tipologie di protezioni.

Per quanto riguarda i pro e i contro grosso modo ci si può riferire a quelli dei dadi, ma in questo caso il piazzamento richiede ancora maggiore esperienza. Per questo motivo mi sento di consigliarli per ampliare la propria serie di protezioni, piuttosto che come primi dispositivi di sicurezza.

Comparativa per scegliere la protezione
+++ uso ideale
++ mediamente efficace
+ poco efficace
Tipo di protezione | fessure regolari | fessure svase | fessure irregolari | buchi | tipo di roccia |
Friend (tipo BD) | +++ | + | ++ | + | granito |
Friend (tipo totemcam) | +++ | + | ++ | ++ | calcare |
Nut | + | + | +++ | ++ | tutti i terreni |
Excentric | ++ | ++ | ++ | + | tutti i terreni |
Tricam | + | + | + | +++ | calcare |