Passare una o più notti in quota, immersi nella natura, è un’esperienza unica e indimenticabile e forse il vero modo per entrare in sintonia con la montagna.
Un’alternativa al pernotto in rifugio è quella di diventare autonomi, spostandosi con tenda, sacco a pelo e tutta l’attrezzatura per il trekking necessaria. Diventa ancora più importante l’allenamento, perché il carico da portarsi sulle spalle aumenterà inevitabilmente, e anche la capacità di programmare la gita tenendo conto dei tempi, dei dislivelli, del cibo e dell’acqua.

Tuttavia, la maggior fatica sarà ripagata da una vera sensazione di libertà: decidere dove e quando fermarsi senza sentirsi vincolati a bivacchi e rifugi è qualcosa di appagante. Anche se necessita di capacità organizzative e di una preparazione superiori.
Cosa portarsi dietro
Per semplicità distinguiamo tra cose da portarsi dietro (attrezzatura) e cose da indossare (calzatura e abbigliamento). Di seguito trovate un elenco di prodotti indispensabili, con le recensioni di quelli che abbiamo provato personalmente
Attrezzatura
- Uno zaino capiente e funzionale, di almeno 40 / 50 litri (leggi le recensioni).
- Una tenda leggera, facile da montare e capace di resistere anche al clima di alta montagna con vento e pioggia (leggi le recensioni).
- Un sacco a pelo compatto ma sufficientemente caldo (a 2.000 metri anche d’estate la temperatura può abbassarsi vicino allo zero (leggi le recensioni).
- Un materassino per isolarci dal terreno (leggi le recensioni).
- Un fornelletto per cucinare in autonomia e un kit di stoviglie (leggi le recensioni).
- Un kit di pronto soccorso per le piccole emergenze (leggi le recensioni).
Abbigliamento e calzature
- Un guscio impermeabile e sufficientemente traspirante per proteggere in caso di vento intenso o temporale (leggi le recensioni).
- Un soft-shell antivento e traspirante. (leggi le recensioni).
- Un paio di scarponi in grado di sostenere lunghi tragitti e condizioni meteo variabili. Devono essere calzature capaci di offrire la giusta protezione ed eventualmente essere ramponabili qualora il percorso preveda l’attraversamento di nevai (leggi le recensioni).
- Calze specifiche per proteggere il piede da vesciche.
- Bastoncini da trekking, utili per distriibuire meglio il peso con carichi importanti (leggi le recensioni).
- Un sistema di “navigazione”, che può essere una buona cartina tradizionale (meglio se in scala 1:30.000 o 1:25.000), oppure un dispositivo digitale, come smartphone o orologio / dispositivo GPS, su cui eventualmente caricare in anticipo la traccia dell’itinerario (leggi le recensioni).

Naturalmente l’attrezzatura per il trekking è importante ma da sola non è sufficiente. Occorre una buona capacità di programmare l’itinerario e di adeguarlo alle condizioni meteo oltre che al proprio grado di allenamento. Qui alcune risorse online utili per pianificare – visionando relazioni e scaricando i tracciati gps – la propria escursione di più giorni:
Insomma, ci vuole attrezzatura, organizzazione e allenamento, ma la sensazione di libertà che ci verrà offerta dal girare per le montagne in autonomia ripagherà ampiamente tutti gli sforzi.
Buona montagna a tutti! 😉
2 risposte
Ciao le foto dove sono state fatte? Mi sembra di riconoscere i posti ma non sono sicuro..
Ciao, le prime due nel parco nazionale Valgrande (Ossola), l’ultima sulle Orobie (Bergamo, laghi di Ponteranica).